La mappa dei piani urbanistici ante-1985: qui si può costruire (sulla carta)

La mappa dei piani urbanistici ante-1985: qui si può costruire (sulla carta)
di Maurizio TARANTINO
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Sabato 12 Dicembre 2020, 12:42

Sono gli stessi strumenti urbanistici adottati dai Comuni, a schiudere la possibilità di costruire sulla coste del Salento. A pesare, il mancato aggiornamento dei piani regolatori vecchi di anche di 40 anni e che, per il Tar, si traduce nella possibilità di poter costruire sulla costa. A patto che la richiesta arrivi da proprietari nelle zone A e B considerate edificabili negli stessi strumenti urbanistici, perché l'apposizione del vincolo a certe aree, al tempo della richiesta, arrivava solo al termine di una complessa procedura ministeriale valevole per ciascun territorio.


Da Tricase e Galatone, quello che conta è la data di adozione dei Piani regolatori: lo spartiacque è il 1985. Da quel momento in poi, si sconfina nell'inedificabilità come previsto dalla legge Galasso e norme conseguenti che creano un assoggettamento automatico al vincolo ambientale per alcune aree quando parla di territori costieri compresi in una fascia della profondità di metri dalla linea di battigia.


Nel Salento non c'è una costellazione uniforme di strumenti urbanistici, visto che alcuni Comuni hanno ancora i Programmi di fabbricazione, altri i Prg con previsioni di edificabilità che hanno fatto e fanno riferimento a impostazioni normative e culturali ormai sorpassate, avendo creato un fertile terreno di discussione sulle cosiddette zone di completamento edilizio, le zone A e B.


Lecce con la sua costa, ad esempio, ha un Piano Regolatore approvato nel 1983. Tricase ha un Programma di fabbricazione approvato il 31 maggio del 1977, mentre Patù, ha a disposizione lo stesso strumento, approvato qualche mese prima, il 9 dicembre 1976.
Nella parte estrema della penisola salentina c'è il Comune di Castrignano del Capo - da cui dipende Leuca - che ha approvato il Piano di fabbricazione il 13 giugno 1979, seguita da Castro che ne deliberò il suo il 19 aprile 1980.

Galatone, invece, ha approvato il Piano regolatore generale, il 22 febbraio del 1982. A Tiggiano l'adozione della delibera del Programma di fabbricazione arrivò nel 1985. A Casalabate, marina oggi ricadente nel territorio di Trepuzzi, è ancora operante il vecchio Piano regolatore di Lecce, quindi del 1983, un Piano che vale naturalmente anche per le marine leccesi.


Le norme del Prg di Ugento furono approvate il 2 marzo 1990 ma entrarono definitivamente in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avviene cinque anni dopo, esattamente il 14 febbraio 1995. Qualche anno prima, il 19 aprile 1993, Santa Cesarea Terme diede il via libera al suo documento. Decisamente più tardi, il passaggio in aula a Nardò. La giunta regionale confermò la validità del Prg neretino il 10 aprile del 2001: esattamente un anno dopo, il commissario straordinario del Comune confermò l'adeguamento alle prescrizioni previste dalla Regione adottando il Piano.
A seguire, Melendugno che adottò lo strumento solo nel 2002. Porto Cesareo, invece, che nel corso degli anni ha dovuto fare i conti con la cementificazione selvaggia della costa, si è dotato del Pug nel 2012, impedendo di fatto, la possibilità di derogare vincoli paesaggistici che la Galasso prevede per le zone di completamento edilizio.

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