Tap, lavori al via e tensioni: nuova strada d'accesso al Prt, arriva la nave a San Foca

Foto: facebook
Foto: facebook
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Ottobre 2018, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 19:40
Prima a terra, poi in mare. Accelerando il passo, perché il cronoprogramma incalza. Il Consorzio Tap, forte del via libera del governo gialloverde, rimette in moto gli ingranaggi al cantiere di San Foca. Ieri ha avviato i lavori di realizzazione di una strada provvisoria di accesso all'area del Prt (il terminale di ricezione), oggi arriveranno la nave da Brindisi e l'imbarcazione da Otranto per le prime battute delle operazioni in mare, preliminari alla posa del microtunnel. La mattinata si è rivelata però turbolenta: il proprietario dei terreni di Masseria del Capitano, dove sorgerà il Prt, ha bloccato l'accesso sostenendo che fosse scaduto il contratto di affitto. Versione smentita dal Consorzio: «Tap ha un regolare contratto di affitto e annesso diritto di utilizzo della strada privata per raggiungere i terreni di sua proprietà dove sarà realizzato il Prt». Il caso è rientrato comunque in poche ore, nel frattempo erano arrivate le forze dell'ordine (allertate dallo stesso proprietario di Masseria del Capitano) e una delegazione del Comitato NoTap.
Superata l'ondata di maltempo, ieri la Adhemar de Saint-Venant s'è mossa dal porto di Brindisi: sarà a San Foca in mattinata. La nave (95 metri di lunghezza, 22 di larghezza, a disposizione della Jan Den Nul, subappaltatore di Saipem) installerà il cosiddetto palancolato provvisionale, una misura di mitigazione ambientale richiesta dalle prescrizioni imposte a Tap dal ministero dell'Ambiente. Cos'è il palancolato? Si tratta delle paratie provvisorie, fissate a 25 metri di profondità nel suolo marino, che permetteranno di disconnettere l'area di scavo rispetto all'ambiente costiero, per proteggere la flora marina dalla eventuale dispersione di sedimenti durante le attività di scavo della talpa. La Adhemar però non avvierà i lavori d'installazione subito: sempre in mattinata attraccherà a San Foca - in arrivo da Otranto - la Sara-T, battello lungo 19 metri che dovrà posizionare boe e sensori per i monitoraggi ambientali (tecnicamente: un idrofono e un turbidimetro) in corrispondenza del punto di uscita a mare del microtunnel. Per consentire le operazioni in mare, la Capitaneria di porto di Otranto ha emesso due ordinanze, nelle scorse settimane. Nella prima viene reso noto che «dal 1 ottobre al 31 dicembre 2019 Tap inizieranno le attività di costruzione per la sezione marina del progetto, e in continuità con quanto già effettuato in fase ante-operam provvederà all'esecuzione dei rilievi e monitoraggi ambientali», attività che «verranno svolte mediante l'utilizzo di unità navali a tal fine autorizzate, nelle aree di mare territoriale, più esattamente lungo la rotta della condotta». Nelle porzioni di mare individuate dall'ordinanza, sarà volta per volta vietato nel raggio di 200 metri dalla nave «intralciare le attività delle unità impegnate, navigare, ancorare e sostare, praticare la balneazione, effettuare attività di pesca, svolgere immersioni». La seconda ordinanza è relativa all'installazione del palancolato: in questo caso l'interdizione (500 metri dalle navi) terminerà a dicembre.
Il placet del governo non placa l'opposizione del fronte NoTap. Anzi. Comune di Melendugno e Comitato si attrezzano già per nuove iniziative: giudiziarie, istituzionali e di testimonianza sul campo. Quanto successo ieri mattina è già un piccolo saggio. Il Consorzio aveva stipulato due contratti fondiari, l'uno di acquisto dell'area dove sarà realizzato il Prt, e l'altro di fitto dei terreni dove sono stati temporaneamente messi a dimora i 477 ulivi espiantati (e che successivamente verranno ripiantumati nella loro particella). Tap vuol aprire una strada provvisoria d'accesso senza passare per masseria del Capitano, «un secondo accesso - precisano - già previsto e che non dipende da quanto sta succedendo oggi (ieri, ndr)». Il passaggio dall'ingresso principale di Masseria del Capitano ieri era tuttavia necessario, ma è stato inizialmente impedito dal proprietario. «I lavori - fanno sapere da Tap - non sono stati interrotti neanche durante il breve periodo in cui il cancello di accesso a Masseria del Capitano è stato chiuso da uno dei proprietari».
Nessun intoppo invece per la Adhemar de Saint Venantm niente disordini o proteste: inaccessibile del resto, perché chiusa, la banchina a cui era attraccata la nave, che si trovava al di là di un varco doganale.
Re.Att.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA