Gallipoli: resta in carcere il 21enne. I giudici: «C'era premeditazione»

Gallipoli: resta in carcere il 21enne. I giudici: «C'era premeditazione»
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Venerdì 13 Agosto 2021, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:58

«Non avevo intenzione di uccidere ma di spaventare». Ma per i giudici la sua versione non regge: «Se avesse voluto veramente solo spaventare, avrebbe potuto limitarsi a brandire l'arma o, al più, a sparare in aria». Il 21enne, Rudi Ibrahim, di Galatina di origini albanesi, accusato di tentato omicidio plurimo aggravato e detenzione e porto illegale di armi da guerra, dopo aver esploso 18 colpi di pistola mitragliatrice all'indirizzo della ex fidanzata, della sorella di lei e altri tre amici, la notte tra il 9 e il 10 agosto in via Kennedy a Gallipoli, in Salento, resta in carcere.

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La decisione dei giudici

Resta in carcere Rudi Ibrahim. Il gip di Lecce Marcello Rizzo ha confermato il provvedimento del pm nell'udienza di convalida del fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per gravi indizi di colpevolezza.

Il 21enne, assistito dall'avvocato Simone Viva, ha ribadito quanto detto la sera in cui era stato fermato e interrogato dalla pm Maria Consolata Moschettini, ovvero di non aver avuto intenzione di uccidere ma di spaventare i due ragazzi che erano nel gruppo, in un gesto dimostrativo compiuto per gelosia.

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Una versione che però non ha convinto il gip che, sulla scorta delle dichiarazioni dei testimoni e dei filmati di videosorveglianza, ha rimarcato la premeditazione e come il giovane sia arrivato sul posto armato, aggiungendo che «se avesse voluto veramente solo spaventare, avrebbe potuto limitarsi a brandire l'arma o, al più, a sparare in aria».

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