Sonia Marra, la studentessa scomparsa dopo Emanuela Orlandi. L'appello della sorella: «Chi sa, parli e si liberi la coscienza»

Sonia Marra, la studentessa scomparsa dopo Emanuela Orlandi. L'appello della sorella: «Chi sa, parli e si liberi la coscienza»
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 14:21

Non c'è solo il caso di Emanuela Orlandi. Sonia è sparita da 17 anni e non l’hanno mai ritrovata. «È tempo che chi sa parli, che si liberi la coscienza del peso di un orribile omicidio»: è un nuovo appello quello lanciato da Anna Marra, la sorella di Sonia Marra, studentessa di Specchia (Lecce) scomparsa da Perugia il 16 novembre 2006 quando aveva 25 anni e mai ritrovata.

Dopo la riapertura delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, arriva la richiesta anche della famiglia della ragazza di cui non si hanno più notizie.

Cosa successe

«L'apertura dell'inchiesta vaticana a 40 anni dalla scomparsa apre un inedito capitolo di speranza per la famiglia di Emanuela Orlandi» sostiene Anna Marra. «Credo - aggiunge all'Ansa - che l'impegno quotidiano per avere verità e giustizia sia il filo rosso che unisce idealmente i sentimenti dei parenti delle persone fatte sparire nel nulla.

Sonia, mia sorella, è stata ammazzata ed il suo corpo occultato. Non ha potuto neppure avere una degna sepoltura: una ingiustizia nella ingiustizia che dura da sedici anni».

Per Anna Marra «è tempo che chi sa parli, che si liberi la coscienza del peso di un orribile omicidio». «Giorno dopo giorno - prosegue - combattiamo il dolore e l'oblio. Ci sentiamo vicini alla famiglia Orlandi alla quale rivolgiamo l'auspicio che finalmente ci possa essere quella svolta tanto attesa per avere, appunto, verità e giustizia. dalla famiglia Orlandi». Per la scomparsa di Sonia Marra è stato definitivamente assolto l'unico imputato. La famiglia, con l'avvocato Alessandro Vesi, continua comunque a tenere vivo il caso alla ricerca di elementi che possano far ripartire le indagini. La Procura aveva ipotizzato un omicidio con il successivo occultamento di cadavere e gli accertamenti lambirono anche ambienti vicini al mondo ecclesiastico del capoluogo umbro.

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