Scuola, il Palmieri trasferisce dieci classi al Convitto: «Poche aule e fatiscenti»

Scuola, il Palmieri trasferisce dieci classi al Convitto: «Poche aule e fatiscenti»
di Mattia CHETTA
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Venerdì 15 Settembre 2023, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 07:03

Presunte difformità nell'ex liceo musicale "Tito Schipa" e dieci classi del liceo classico "Giuseppe Palmieri" di Lecce da oggi si trasferiscono nell'ex Convitto. La criticità era emersa nei giorni scorsi. A pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico cominciato ufficialmente ieri. L'istituto scolastico guidato dalla dirigente Loredana Di Cuonzo ha ricevuto dalla Provincia di Lecce l'interdizione all'utilizzo delle aule nell'ex liceo musicale adiacente a viale dell'Università, concedendo in cambio gli spazi dell'ex Convitto Palmieri. Ed è proprio nell'ex convento francescano che ancora oggi custodisce bellezze e storia che circa 240 studenti trascorreranno l'anno scolastico, in attesta che i lavori di adeguamento vengano completati.

Soddisfatta dell'esito della vicenda la dirigente del liceo: «Ancora una volta ha commentato la professoressa Di Cuonzo l'amministrazione provinciale ha dimostrato, anche nell'emergenza, la sensibilità da sempre riservata al mondo scuola.

Il responsabile del settore, l'ingegnere Dario Corsini, ha dato immediata attenzione alla necessità dell'istituzione e con lui il direttore generale, Andrea Romano, in nome e per conto del presidente Stefano Minerva. Il Consiglio di istituto ha stabilito, sulla base del numero di alunni, la capienza degli ambienti e l'anno di corso della classe, quali gruppi alunni svolgeranno le lezioni presso quella sede. Un referente di plesso ha spiegato ancora la preside sarà sempre presente al fine di garantire il raccordo con la sede centrale e la soddisfazione di ogni eventuale necessità di alunni e genitori».

Cosa succede

Per un problema risolto al "Palmieri" di Lecce, tuttavia, molti altri restano in attesa di intervento. E migliaia di studenti della provincia di Lecce continuano a frequentare lezioni in plessi considerati desueti e, in alcuni casi, fatiscenti. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dal ministero dell'Istruzione e del Merito, nel Salento su un totale di 602 scuole solo 193 possiedono il certificato di agibilità. E in Puglia, dei 2.458 istituti solo 1.510 hanno il certificato di collaudo statico e 633 il certificato prevenzione incendi. Un problema che la Provincia di Lecce punta a risolvere, assieme al deficit strutturale dei plessi, anche attraverso i 43 progetti finanziati dal Pnrr. L'erogazione dei fondi circa 70 milioni di euro permetterà a Palazzo dei Celestini di apportare alcune migliorie nelle scuole rendendole più accoglienti, funzionali e sicure. A Parabita, ad esempio, 15 milioni di euro saranno impiegati per l'intervento di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione del "Giannelli" per la realizzazione del nuovo Polo delle Arti; nella sede di Poggiardo dell'Ipseo "Moro" di Santa Cesarea Terme, invece, saranno utilizzati circa 3 milioni di euro per la riqualificazione e l'adeguamento sismico.

E proprio sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è intervenuta, nelle scorse ore, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, sollevando la criticità, tutta italiana, delle cosiddette classi pollaio. «Mancano gli asili, mancano le mense, manca il tempo pieno, intanto gli studenti diminuiscono a causa del grave calo demografico e, però, le classi pollaio restano, addirittura, si parla di accorpare gli istituti scolastici. Il Pnrr doveva contribuire a risolvere gran parte di queste criticità e, invece, la scuola riapre anche quest'anno e molti edifici sono ancora fatiscenti, il personale manca, i professori sono sottopagati o con contratti a termine».
E in merito alla rimodulazione dei fondi europei, la presidente dell'assise regionale ha aggiunto: «Il governo per superare la polemica sul taglio degli asili nido, prevista in fase di rimodulazione degli obiettivi del Pnrr, trova 900 milioni di euro sottraendoli ai fondi destinati all'edilizia scolastica».

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