Salento, riapre la masseria incendiata: «Un miracolo dopo una settimana»

A sinistra la masseria ripristinata, a destra i danni del rogo
A sinistra la masseria ripristinata, a destra i danni del rogo
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 4 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:37

«Abbiamo ancora negli occhi quelle fiamme alte dieci metri, le abbiamo affrontate da soli. Ma non c’è paura. Qui abbiamo voltato pagina sin dal giorno dopo quel maledetto 27 luglio. Ci siamo rimboccati le maniche e, come promesso, domenica riapriremo, in veste ancor più accogliente di prima. Ho comprato 1.500 piante per restituire respiro alla mia masseria». Dalla disperazione all’euforia, pur velata di preoccupazione. È accaduto tutto in una settimana. Quella che il titolare di Antica Masseria Rottacapozza, Gino Cozza, sta costruendo giorno dopo giorno è una storia di resilienza, che annienta i timori e alimenta coraggio, sebbene siano enormi le difficoltà create dall’incendio che giovedì scorso ha rischiato di incenerire la sua struttura a Torre Mozza (Ugento). L’imprenditore ne darà atto domenica alle 10 nella conferenza stampa convocata ad hoc in masseria. 

La riapertura

«Sembrerò pazzo, ma lo giuro: in 9 giorni rimetteremo in piedi la struttura e la riapriremo al pubblico», spiegava venerdì a Quotidiano, ansimante davanti alle macerie ancora fumanti.

E così sarà: «È, infatti, tutto pronto: domenica torniamo a essere aperti. L’incendio è superato e ora per noi rappresenta solo un brutto ricordo», conferma sorridente. Ma non è stato semplice onorare l’impegno assunto con la clientela: «Se improvvisamente il vento non fosse cambiato, da tramontana a scirocco, non staremmo nemmeno qui a parlarne: la masseria sarebbe stata letteralmente polverizzata. Per fortuna è andata meglio. Ad ogni buon conto, confermo di aver subito danni per 400mila euro. E se una primissima fase è stata caratterizzata da depressione, immediatamente dopo abbiamo fatto seguire quella della ripresa, del “fare”. Ci siamo messi subito a fare gli ordini per tentare di ricevere arredi e materiali in tempo utile per riaprire il 6. E grazie anche alla solidarietà dei colleghi imprenditori e di tanti amici - fa sapere Cozza - la merce è arrivata subito». 

I danni

Le fiamme hanno danneggiato 26 delle 47 camere che compongono la masseria, il porticato esterno, gli infissi e gli impianti. Ma ora non vi è più traccia del loro passaggio. Spazzato, rintonacato e riverniciato: «Stiamo lavorando in 60 giorno per ripulire e risistemare gli spazi». Ai 34 addetti della masseria, sul cantiere si sono aggregati quelli delle 6 aziende ingaggiate dall’imprenditore e tante altre persone comuni che hanno voluto contribuire a questa inedita mission. Lo stesso albergatore racconta di aver ricevuto anche l’aiuto della Pro loco di Gemini (frazione distanza 4 chilometri da Torre Mozza) e quello, ancor più speciale, di 4 coniugi di Acquarica del Capo non più giovanissimi, «che si sono presi alcuni giorni di ferie pur di darci una mano». Si è provato anzitutto a salvare il salvabile. Comprese le prenotazioni che, dopo la diffusione delle prime immagini dell’incendio, in tanti hanno cominciato a disdire. Ne abbiamo riferito sabato. La beffa dopo il danno: «È stata mortificante ma non ci ha frenato. Abbiamo contattato ogni singolo ospite per convincerlo a ritirare la disdetta garantendo per il 6 la riapertura. E in molti casi ci siamo riusciti». Domenica l’Antica Masseria Rottacapozza riaprirà quasi al completo: «Alcune camere sono ancora vuote, devono infatti essere ancora arredate, ma la struttura - assicura l’albergatore - è pienamente funzionante. Abbiamo colto l’occasione per operare un restyling totale». Una festa per celebrare la “rinascita”? «No ci sarà, siamo ancora in fase riorganizzativa. Ma domenica - annuncia il manager salentino - allieteremo comunque i nostri ospiti con una cena particolare e tanta buona musica». 

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