La tassa di soggiorno conferma:un’estate d’oro per il Salento

La tassa di soggiorno conferma:un’estate d’oro per il Salento
di Rita DE BERNART
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Lunedì 15 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:11

Incassi pari a quelli del 2019, prima del Covid

Estate da record nel Salento: la conferma arriva anche dalla tassa di soggiorno. Un tesoretto sempre più prezioso per i bilanci comunali e che costituisce una fetta importante del gettito derivante dalle entrate tributarie.
I comuni leccesi che la applicano, hanno incassato per l’anno in corso cifre che sfiorano quelle del 2019 e, in alcuni casi, anche oltre le previsioni di bilancio. Somme significative, soprattutto in ottica di ripartenza, che le amministrazioni potranno investire per la competitività delle destinazioni e qualificazione di servizi turistici, quali trasporto pubblico, collegamenti con le marine, decoro urbano, pulizia, manutenzione delle spiagge libere ma anche promozione e organizzazione di eventi.
Dall’analisi dei dati per periodo emerge la tendenza che ha caratterizzato l’estate 2021: un volume di presenze e arrivi concentrato soprattutto dalla seconda metà di luglio a metà settembre, con il fenomeno dell’overturismo in alcune località joniche; e un trend positivo anche per l’intero mese di ottobre.
Diversa la politica dei principali Comuni: Lecce ha scelto di aumentare le tariffe, Gallipoli invece ha ridotto il periodo di imposta a soli due mesi, mentre altri hanno preferito lasciare invariato il regolamento.

Otranto al primo posto con un milione di euro

Primo della classe Otranto che da anni ormai si attesta intorno al milione di euro. «Ad oggi – commenta il sindaco Pierpaolo Cariddi - abbiamo incassato quasi un milione di euro a fronte di una previsione di bilancio più prudente. Siamo praticamente a livelli pre Covid: nel 2019 avevamo superato il milione ma considerato ciò che si prospettava siamo più che soddisfatti. È stata una stagione positiva che pensavamo di non poter fare e invece si è anche protratta in maniera importante per tutto ottobre con gli stranieri. Utilizzeremo questi fondi in continuità con gli altri anni per i servizi del turismo e cercheremo di utilizzare una parte di queste somme per gli eventi dato che con i tagli della Regione dobbiamo finanziarli solo con le nostre forze». 

Gallipoli ha fatto pagare solo per luglio e agosto: 390mila euro

Significativo il caso Gallipoli (dove ancora però resiste il sommerso): il comune jonico ha incassato nei soli due mesi di luglio e agosto circa 390mila euro rispetto ad una previsione di bilancio di 290mila, mentre nel 2019 ne aveva incassati 430 da giugno a fine settembre. Per il 2021 infatti l’amministrazione ha inteso incentivare il turismo riducendo ai soli due mesi centrali il periodo di imposta e congelando il nuovo regolamento, che prevede l’applicazione dal 1 aprile al 31 ottobre, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2022. 
«Come ho sempre detto il turismo è fatto anche di numeri – chiosa il sindaco Stefano Minerva – e questo significa un introito maggiore nelle casse comunali da investire immediatamente in sevizi, manutenzione delle strade, arredo urbano ed eventi.

A riprova che il nostro piano pluriennale del turismo sta producendo i risultati». 

Ottima performance per Lecce: 790mila euro

 

Bene anche Lecce dove ad oggi l’incasso relativo ai primi tre trimestri è di 717mila euro, con una previsione fino a fine anno di ulteriori 80mila secondo le stime 2019, anno in cui in totale l’incasso è stato di 790mila. 
«Per la prima volta – dice l’assessore ai tributi Cristian Gnoni- abbiamo inserito in bilancio un capitolo dedicato a questa imposta proprio perché queste cifre saranno riutilizzate per il turismo. Quest’anno gli incassi anche per noi sono stati concentrati nei mesi estivi, nel terzo trimestre abbiamo registrato una cifra record mai incassata prima, 560mila euro, in ragione dell’aumento di tariffa ma anche dell’elevato numero di presenze estive. Ora ci aspettiamo buoni numeri anche per gli ultimi tre mesi».

Bene anche Melendugno: 590mila euro

Melendugno, dove l’imposta viene utilizzata interamente per i servizi alle marine, l’incasso al momento è di 545mila ma si arriverà intorno ai 590 rispetto ai 625mila del 2019.
«È stato un anno particolare – spiega il primo cittadino Marco Potì -, alcune grandi strutture hanno aperto a metà luglio e il boom comunque c’è stato in particolare a luglio e agosto, i flussi nel complesso però sono a livello pre Covid. Basti pensare agli incassi e alle presenze record che abbiamo fatto con la Grotta della Poesia e agli incassi per sanzioni stradali, pari a 100mila euro, a riprova di un grande movimento turistico in auto. Ora lavoreremo sulla destagionalizzazione con dei pacchetti legati proprio ai nostri beni culturali e ambientali. Come sempre la tassa ritornerà al turista in termini di servizi: il trasporto con il mare in bus, il servizio di informazione turistica, verde pubblico e i bagni pubblici. E poi eventi e manutenzioni varie».

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