Riscaldamento, dal 2016 ripartono i controlli sulle caldaie

Riscaldamento, dal 2016 ripartono i controlli sulle caldaie
di Paola COLACI
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Dicembre 2015, 09:06
Inizio d’anno all’insegna dei tributi per i leccesi: dal
2016 ripartirà il servizio di controllo sulle caldaie. E i cittadini torneranno a versare la tassa sugli impianti termici che in città era “congelata” da più di un anno. Un’imposta che con buona probabilità ora dovrà essere saldata alla Provincia.
Ma il condizionale al momento resta un obbligo: il
Comune potrebbe decidere, infatti, di tornare a occuparsi delle verifiche sulle caldaie che erano state sospese a luglio 2014 a seguito della scadenza
del contratto con la cooperativa Vit. Se così sarà, i leccesi dovranno versare la quota annuale prevista a carico dei possessori degli impianti termici proprio
nelle casse comunali.
Nelle prossime ore Palazzo Carafa dovrebbe sciogliere ogni riserva e fare chiarezza in merito.
Per il momento il servizio di controllo passa alla Provincia.
Nella mattinata di ieri, infatti, il Consiglio di Palazzo
dei Celestini all’unanimità ha approvato l’atto di indirizzo finalizzato all’avvio del servizio di controllo sugli impianti presenti sul territorio del Comune
di Lecce. Una deliberazione con cui l’amministrazione guidata da Antonio Gabellone stabilisce che a occuparsi della verifica delle caldaie sarà la Nuova Salento Energia, società partecipata che già effettua lo stesso servizio in tutto il Salento.
All’elenco dei Comuni di competenza, tuttavia, sino
ad oggi mancava proprio il capoluogo.
A svolgere il servizio in città era, in fatti, la cooperativa Vit aggiudicataria dei controlli attraverso un bando comunale che terminò il 31 luglio
2014. E alla scadenza del contratto l’amministrazione di Paolo Perrone, secondo quanto previsto dalla legge, rinunciò ad occuparsi del servizio.
Delega che è tornata nelle mani della Regione Puglia che detiene la competenza in questa
materia. E l’ente di Via Capruzzi a febbraio 2015 ha disposto che a subentrare nella gestione dell’attività dovesse essere proprio Palazzo dei Celestini.
Una decisione che l’amministrazione provinciale ha
impugnato davanti al Tar richiedendo la sospensiva dell’efficacia del provvedimento
a causa di una seria di cavilli burocratici. Ma a dissipare ogni dubbio in merito sono stati i giudici amministrativi leccesi.
Con un’ordinanza pubblicata l’11 settembre scorso, infatti, il Tar ha respinto la richiesta di Palazzo dei Celestini dando ragione alla Regione che le aveva affidato i controlli sulle caldaie anche a Lecce.
Dopo il pronunciamento dei giudici e a seguito dell’apertura di una vertenza occupazione per i 64 dipendenti della Nuova Salento Energia, i vertici
della società partecipata della Provincia nei mesi scorsi hanno dunque redatto un piano di impresa quinquennale a “doppio binario”. La prima opzione prevede che l’azienda continui ad occuparsi del controllo delle caldaie nel Salento, Lecce esclusa. La seconda ipotesi prevede che dal 2016 e sino al
2020 a bussare alle porte dei cittadini del capoluogo per verificare se gli impianti di riscaldamento
siano in regola con le previsioni normative e che la
tassa sulle caldaie sia stata pagata ora sia proprio il personale della Nuova Salento Energia.
Agli impianti di Lecce città, inoltre, saranno applicate le disposizioni sia con riferimento alle procedure che con riferimento alle tariffe previste dal
“Regolamento per l’attività di controllo, accertamento ed ispezione necessaria all’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti termici
ricadenti nel territorio di competenza della Provincia di Lecce”.
Ora però resta ancora da capire se il Comune deciderà di riprendere a gestire il servizio. Ma anche e soprattutto come si concluderà la vicenda occupazionale dei i 27 lavoratori della Vit che, dopo luglio 2014, sono rimasti in mezzo a una strada e che ad oggi lottano per difendere il proprio posto di lavoro.