La guerra dei bollini delle caldaie: il Tar boccia l'aumento del Comune di Brindisi

La guerra dei bollini delle caldaie: il Tar boccia l'aumento del Comune di Brindisi
di Lucia PEZZUTO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Marzo 2022, 05:00

«No al “bollino verde” per la caldaia raddoppiato». Così ha deciso, nella camera di consiglio, il Tar di Lecce, accogliendo il ricorso dell’unione regionale e provinciale di Confartigianato e definendo illegittimo l’aumento del contributo fissato dal Comune di Brindisi che, sancisce la sentenza, non aveva alcuna competenza in merito, attribuita, viceversa, esclusivamente alla Regione.

L'obbligo di controllo

Il bollino verde certifica i controlli di efficienza energetica effettuati sulla caldaia a norma di legge. In pratica è un adesivo numerato in triplice copia da applicare ad un allegato quando si effettua il controllo sugli impianti termici domestici, e autocertifica la corretta manutenzione della propria caldaia. La prima copia va inviata all’Ente (Comune o Provincia), la seconda rimane al responsabile dell’impianto, la terza rimane alla ditta manutentrice certificata. In caso di mancata apposizione del bollino verde, il responsabile dell’impianto può incorrere in una sanzione: ogni Provincia effettua infatti ispezioni a campione per verificare la giusta tenuta delle caldaie. I controlli della caldaia che permettono di avere il bollino verde 2022 prevedono: monitoraggio e contenimento delle emissioni inquinanti; mantenimento di un alto livello di efficienza energetica; riduzione della spesa legata al riscaldamento; aumento della vita dell’impianto stesso. I tempi di revisione della caldaia per avere il bollino verde dipendono dal tipo di impianto che si possiede.

L'intervento del Comune

Il 29 gennaio del 2021 la Giunta municipale del Comune di Brindisi deliberò l’approvazione dell’aumento del valore del bollino (verde) sulle autocertificazioni per gli impianti termici con potenza inferiore a 35 KV, portandolo il “contributo” da 12,50 euro a 25 euro. Ma per i giudici (Enrico d’Arpe, presidente, Anna Abbate, referendario, estensore, e Giovanni Gallone, referendario) tale facoltà è attribuita dalla legge esclusivamente alla Regione Puglia ed in particolare alla Sezione Infrastrutture Energetiche e Digitali del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro. A seguito del ricorso della Confartigianato il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia Lecce - Sezione Terza, ha annullato il provvedimento comunale impugnato. Inoltre sempre il Tar ha condannato il Comune di Brindisi, in persona del legale rappresentante pro tempore, al pagamento delle spese del giudizio in favore delle Associazioni ricorrenti, liquidate in mille e cinquecento euro, oltre gli accessori di legge.

Le polemiche

«La fregola di fare cassa sulle spalle dei brindisini ha tirato un altro brutto scherzo all’amministrazione Rossi», ha commentato Gianluca Quarta, consigliere comunale di Forza Italia. «Dopo le operazioni da scienziati condotte sulle piscine comunali e sulla riscossione dei tributi, adesso si scopre che anche il raddoppio del costo del bollino verde sulle autocertificazioni degli impianti termici (da 12,50 a 25 euro) era illegittimo. Il Tar di Lecce, infatti, ha annullato la delibera della giunta comunale specificando che la competenza è esclusivamente della Regione Puglia.

I giudici, come se non bastasse, hanno condannato il Comune a pagare le spese legali. Insomma, l’ennesimo capolavoro di questa improvvisata banda di onesti combina guai, che incappano sistematicamente in sconfinamenti di competenze e pasticciacci che ricadono quotidianamente come tegole sulla testa dei vessati ed esausti brindisini», conclude Quarta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA