Pestato e rapinato dell'auto, ma la versione non convince

Pestato e rapinato dell'auto, ma la versione non convince
di Claudio TADICINI
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Giovedì 3 Novembre 2016, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 18:15
Si è presentato in ospedale col volto tumefatto, sostenendo di essere stato picchiato e rapinato. A medici ed agenti ha raccontato di essere stato aggredito da due individui mentre era fermo ad un semaforo, di essere stato malmenato e derubato di soldi, auto e cellulari, ma il suo racconto non convince gli investigatori, che sono ora al lavoro per scoprire la verità.
Il protagonista del misterioso episodio è un uomo di mezza età originario di Galatina, residente a Lecce ed ex titolare di una ditta edile, che sarebbe stato aggredito e rapinato da due persone, mentre faceva rientro a casa in auto. Tutto - stando al racconto della vittima - sarebbe accaduto mercoledì sera in via del Ninfeo, una delle traverse di viale Grassi, zona periferica della città di Lecce.
Mentre si trovava fermo ad un semaforo, l'uomo avrebbe visto materializzarsi improvvisamente due malviventi, che - aperto lo sportello della sua auto - avrebbero subito iniziato a picchiarlo per costringerlo a scendere dal veicolo - una Renault Scenìc - e a consegnare loro il portafogli (contenente alcune decine di euro) nonché i suoi due telefoni cellulari.
Il malcapitato, poi, avrebbe raggiunto a piedi il vicino ospedale "Vito Fazzi", da dove avrebbe contattato la compagna, per poi presentarsi al pronto soccorso e farsi medicare le ferite riportate nella rapina. Appreso dalla stessa vittima che le lesioni erano conseguenza di un'aggressione, i soccorritori hanno quindi richiesto l'intervento della polizia.
La ricostruzione di quanto accaduto, basata soltanto sulle parole del malcapitato, non è ancora chiara. <HS>
Gli investigatori, infatti, ritengono che il racconto dell'uomo possa non corrispondere esattamente al vero. La rapina, a detta del galatinese, sarebbe avvenuta in una strada buia e periferica, tra l'altro priva di telecamere di videosorveglianza. Né ci sarebbero testimoni.
Le dichiarazioni a caldo dell'uomo (che fino alla serata di ieri non si era ancora presentato in Questura per sporgere formale denuncia) sarebbero risultate più volte contrastanti, infondendo in chi indaga il sospetto che i fatti - alla luce anche dell'assenza di riscontri - si siano svolti diversamente. E che l'aggredito, probabilmente, conoscesse i suoi aggressori.
Le indagini sono affidate agli investigatori della Squadra mobile, che verificheranno quali elementi del racconto della vittima - che ha ricostruito l'aggressione contraddicendosi e fornendo varie versioni - corrispondano effettivamente al vero.<HS>
Non è escluso che la verità possa emergere già nei prossimi giorni.

 
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