Volontaria della Capitaneria denuncia due sottufficiali: «Abusi sessuali». La difesa: una scusa per non proseguire la carriera

Volontaria della Capitaneria denuncia due sottufficiali: «Abusi sessuali». La difesa: una scusa per non proseguire la carriera
​Volontaria della Capitaneria denuncia due sottufficiali: «Abusi sessuali». La difesa: una scusa per non proseguire la carriera
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 21:54

Sarebbe stata vittima di abusi sessuali durante il servizio in Capitaneria di Porto ad Otranto, così una giovane volontaria, in ferma prefissata per un anno, ha deciso di denunciare due militari salentini. I due sottufficiali sono finiti sotto inchiesta con l’ipotesi di violenza sessuale.

I fatti

I fatti risalirebbero al biennio 2021-2022. Fin dall’inizio della sua esperienza in Capitaneria, la ragazza salentina avrebbe raccontato di apprezzamenti non desiderati, da parte di uno dei due sottufficiali con cui avrebbe anche partecipato alla missione “Maresicuro”. Inoltre secondo le accuse mosse dalla giovane, l’uomo avrebbe provato più approcci in ufficio quando rimanevano da soli. Molestie che si sarebbero ripetute anche in altre occasioni, o durante i turni di notte in sale operativa. Avances che sarebbero continuate anche via social. «Mi scriveva messaggi su WhatsApp – denuncia la giovane – nei quali mi invitava con insistenza a uscire insieme e commentava le foto che pubblicavo sui social con apprezzamenti».

A causa delle clima che si era la ragazza iniziò ad accusare problemi psicosomatici e a star male, tanto da non recarsi più a lavoro. 

Di tutt’altro avviso è invece la difesa dei due indagati, assistiti dagli avvocati Silvia Mauro, Veronica Merico, Gregorio Fusco e Marco Castelluzzo, che hanno ritenuto la denuncia nei loro confronti un scusa della collega, da fornire ai genitori, per non aver voluto proseguire l’esperienza in ambito militare. Tale ricostruzione viene richiamata dal pm della Procura leccese, Luigi Mastroniani, che dopo gli interrogatori ha avanzato la richiesta di archiviazione del caso. Domanda che è stata però rigettata dal gip Angelo Zizzari che dopo la camera di consiglio dovrà ora decidere se disporre nuove indagini, formulare l’imputazione coatta dei due militari o accogliere la richiesta del pubblico ministero.

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