Ancora un rigetto per i fratelli Cariddi: confermato il divieto di dimora

Ancora un rigetto per i fratelli Cariddi: confermato il divieto di dimora
di Pierangelo TEMPESTA
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Venerdì 28 Luglio 2023, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 09:30

I fratelli Cariddi non potranno tornare ad Otranto. La sezione feriale del Tribunale di Lecce ha rigettato la richiesta di Pierpaolo e Luciano Cariddi, ex primi cittadini della Città dei Martiri, di rientrare in paese e, quindi, di vedersi revocata la misura dell'obbligo di dimora.

L'inchiesta

I due sono coinvolti in un'inchiesta su presunti favori concessi ad imprenditori locali in cambio di consenso elettorale. Il Tribunale del Riesame, ad aprile, aveva già rigettato l'appello proposto contro l'ordinanza del gip che, a sua volta, aveva respinto la richiesta di autorizzazione allo svolgimento di attività lavorative nel Comune di Otranto. Oggi i giudici, seguendo la linea dei colleghi, hanno confermato il divieto per i due fratelli di tornare in città. Secondo il collegio, infatti, si ritiene che entrambi «abbiamo negli anni consolidato una trama di rapporti con la comunità idruntina che ha loro consentito, oltre ad un lato consenso elettorale che li ha portati a rivestire cariche politiche epigonali, tra cui, vicendevolmente, quella di sindaco, anche l'agevole perpetrazione di plurime condotte di reato, attualmente sottoposte al giudizio del tribunale». Il mutamento della compagine amministrativa di Otranto e il trasferimento ad altri incarichi dei tecnici e dei funzionari che lavoravano in Comune all'epoca in cui sarebbero stati commessi i reati, per i giudici rivestono «una valenza assolutamente neutra al cospetto della caratura personale dei fratelli Cariddi nel tessuto ambientale di Otranto, connotata da una tentacolare ramificazione di interessi molto spesso declinatisi in lucrosi incarichi professionali, tanto in materia edilizia e urbanistica quanto in materia commerciale e finanziaria».

Le motivazioni

I giudici ricordano anche quando Luciano Cariddi, il giorno di Capodanno, libero di circolare nel Comune di Otranto «radunò in pieno centro storico un nugolo di persone con le quali si intratteneva, tra esse vari ed ex consiglieri comunali e altri coindagati, recandosi poi, nei giorni successivi, negli uffici municipali».

Un tentativo, per il collegio, «di riappropriarsi del consenso popolare». Da qui la decisione di respingere la richiesta di revoca dell'obbligo di dimora. I fratelli Cariddi sono difesi dagli avvocati Alessandro Dello Russo, Gianluca D'Oria, Michele Laforgia e Viola Messa.

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