È in corso da questa mattina in Corte d'Assise a Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere la giudice togata Maria Francesca Mariano e i giudici popolari) il processo per l'omicidio volontario con dolo eventuale del giovane pastore albanese Qamil Hyraj, ucciso a 23 anni con un colpo di pistola alla testa in una campagna di Porto Cesareo, fra Torre Lapillo e Torre Castiglione. A ucciderlo sarebbe stato Giuseppe Roi, 31 anni, amico e datore di lavoro della vittima. L’omicidio è stato il tragico epilogo di una sorta di gioco di abilità con le armi.
La pm Ruggiero: «Una morte annunciata»
Di «morte annunciata» ha parlato il pubblico ministero Carmen Ruggiero nel corso della requisitoria che si è conclusa con la richiesta di 25 anni di carcere per Roi. Un macrabro gioco al quale era avvezzo l'imputato: mirare e sparare ai murettin nei pressi della zona dove la giovane vittima era solita portare al pascolo le pecore. «Un macrabro gioco finito nel peggiore dei modi», secondo il pm Ruggiero.