Offese su Facebook alle vigilesse dopo l’intervento: in due a processo

Offese su Facebook alle vigilesse dopo l’intervento: in due a processo
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 6 Maggio 2021, 05:15

Offensivo e, dunque, diffamatorio, definire sarte due poliziotte Municipali di Nardò alle prese con la misurazione della larghezza di una strada del centro storico? Offensivo sostenere che non esista un centimetro abbastanza piccolo per misurare il loro cervello? Lo stabilirà il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Elena Coppola, nel processo al via il 16 giugno a carico di Carlo Potenza e della moglie Anna Laterza, 59 e 55 anni, di Nardò, lui ingegnere e lei insegnante al Conservatorio e direttrice del coro della cattedrale.

L'accusa di diffamazione

Assistiti dall’avvocato Maurizio Sanasi dovranno difendersi dall’accusa di diffamazione per avere offeso la reputazione delle due poliziotte municipali costituitesi parte civile con l’avvocato Antonio Palumbo: sui loro profili di Facebook avrebbero pubblicato commenti, senza citare i nomi ma solo le funzioni, sull’intervento del 15 giugno del 2018 in via Santa Lucia dove era stata segnalata la presenza di un’auto in sosta irregolare.

L'episodio e le accuse

Trovarono l’ingegnere Potenza bloccato alla guida della sua Dacia Sandero poiché non riusciva a passare attraverso il pezzo di strada lasciato libero da una Fiat Panda ed una Citroen parcheggiate sui lati. Tra le poliziotte municipali e l’ingegnere si sarebbero create presto tensioni poiché lo invitarono ad avanzare convinte che ci fosse comunque spazio sufficiente in rapporto alla larghezza della sua macchina. Invito rinnovato anche perché intanto si era creata una fila di auto su quella strada. Alla fine la situazione si sarebbe risolta con la Citroen multata, con la Panda rimossa e con la scelta del professionista di farsi da parte per sbloccare la fila.
Per dirimere la questione con l’ingegnere le poliziotte municipali presero le misure della strada: tra la larghezza della strada e lo spazio occupato dalla Citroen in sosta vietata sarebbero rimasti due metri e venti centimetri. Abbastanza, secondo il loro punto di vista, per consentire alla Sandero di avanzare senza il pericolo di subire o creare danni.
Non fu di questo avviso l’ingegnere.

E fece le sue rimostranze il giorno dopo sul profilo di Facebook: «Tu chiami i vigili perché una macchina restringe una viuzza del centro storico bloccando il traffico e le due agenti miracolosamente intervenute che fanno? Misurano la larghezza della tua per vedere se potevi farcela! Praticamente due sarte». Tra i vari commenti, anche quello della moglie: «Dovevano misurare il loro cervello. Probabilmente non esiste un cm tanto piccolo». La parola passa ora al processo.

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