Il messaggio dell'arcivescovo Seccia alla città: «No ai bivacchi e all'astensionismo. Amministratori, siate coraggiosi»

Il messaggio dell'arcivescovo Seccia alla città: «No ai bivacchi e all'astensionismo. Amministratori, siate coraggiosi»
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 22:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:29

Dalla guerra al Lecce calcio in Serie A, passando per la movida e per un appello alla politica: il lungo messaggio dell'arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, alla propria città tocca tanti temi importanti. È un messaggio intenso, pregnante, denso di significati, affidato alla stampa in occasione dell'avvio dei festeggiamenti per i santi Oronzo, Giusto e Fortunato, patroni della città di Lecce.

«Come ben sapete, non è stato un anno facile, sia a livello internazionale, dove alla crisi sanitaria ha fatto seguito lo scoppio della guerra in Ucraina, sia a livello locale dove non sono mancate le inevitabili ricadute in ambito economico e sociale. Come Pastore della Chiesa di Lecce, avverto nel mio cuore un certo senso di insoddisfazione, smarrimento e sfiducia che serpeggia presso il nostro popolo. La Comunità diocesana, mentre vive unitamente alla Chiesa universale la prima tappa del Sinodo mondiale, caratterizzata dall’ascolto e dalla narrazione, non può che farsi carico del sentire della nostra gente, raccogliendone le angosce e le sofferenze, le ansie e i dolori, al fine di presentarle al Signore, vero medico in grado di curare ogni spirituale ferita».

«I luoghi dello svago non diventino siti per bivaccare»

«Al termine dell’intensa stagione turistica che ha portato sollievo economico, ma anche tanta fatica e frenetico lavoro, non permettiamo che le nostre bellezze siano solo luoghi da ammirare, ma piuttosto realtà da vivere, sorgenti d’acqua viva da cui attingere, posti in cui rifocillarsi nello spirito. Ripensiamo anche ai luoghi dello svago, affinché non diventino siti per bivaccare. Proprio in questi giorni, leggevo della strage silenziosa degli incidenti stradali che coinvolgono tanti nostri giovani, incuranti del pericolo e desiderosi solo degli sfrenati sballi dei fine settimana. Può essere questo l’autentico sviluppo del nostro territorio o il clima idoneo per far crescere i nostri giovani? Non è piuttosto utile e doveroso da parte delle generazioni adulte insegnare loro che il vero piacere non consiste nelle frivolezze della vita, bensì nella ricchezza della cultura, nell’armonia della musica, nel gusto per l’autentica bellezza e nelle gioie della vita dello spirito? Mi si consenta a questo proposito di spendere una parola di incoraggiamento per i nostri amministratori, ad ogni livello istituzionale: non temete, qualche volta, ad assumere decisioni impopolari quando queste hanno una finalità fortemente educativa e formativa».

«Rivoluzione educativa»

«Penso ad una “rivoluzione educativa” nella quale vorrei tanto sentirmi accompagnato dagli adulti, dai formatori, dai padri e dalle madri di famiglia: sarebbe un gran bell’investimento per il futuro dei nostri ragazzi.

Aumentino invece nella nostra Città i momenti culturali, i cantieri per la riflessione, e qui mi appello non solo agli amministratori ma soprattutto alla scuola, al mondo accademico, al prezioso contributo del mondo dell’associazionismo che, grazie al cielo, pullula a Lecce e crea notevoli occasioni di sviluppo. La nostra Università continui ad aprirsi al territorio favorendo il dialogo e l’approfondimento, la Scuola continui a formare con passione le nuove generazioni entrando sempre maggiormente in contatto con la spiritualità del nostro territorio e la famiglia, sempre più intossicata dai tanti drammi morali e spirituali, riviva la gioia della condivisione in semplicità e letizia». 

L'augurio per il Lecce in serie A

«Infine, mi sembra giusto far riferimento a una felice circostanza: l’Anno Oronziano è coinciso con il ritorno della squadra di calcio del Lecce in serie A. Fa onore alla nostra terra il raggiungimento di questo prestigioso traguardo, che va ora difeso e mantenuto. Mi fa piacere che si sia giunti a tale risultato con una dirigenza leccese costituita da diversi soci, tra loro coesi e compatti, che ha fatto del radicamento sul territorio e dell’amore al Salento il suo principale punto di riferimento. Il Lecce calcio diventi un vero volàno perché si radichi nel territorio la cultura dello sport, della condivisione e anche le piccole realtà sportive di provincia aiutino i nostri ragazzi, affinché, invece di lasciarsi prendere dallo stare tantissime ore sul telefonino o sul pc, possano correre sui campi, apprezzare i giochi di squadra, vivere lo spirito di sacrificio».

No all'astensionismo

«La nostra Nazione si appresta a vivere un importante appuntamento politico, le elezioni anticipate. Tra un mese esatto saremo tutti chiamati ad esprimere il nostro voto, in piena libertà e coscienza, con la speranza di inaugurare una nuova stagione fatta di scelte forti, lungimiranti e volte a garantire il vero bene della Comunità. Perché ciò avvenga dobbiamo rifuggire dalla tentazione dell’astensionismo: rinunceremmo ad un diritto imprescindibile della democrazia, quello di essere protagonisti del destino della nostra società. Auspico vivamente che le settimane che ci separano dalle urne continuino ad essere all’insegna della moderazione, evitando le sterili polemiche e si arricchiscano, invece, di un dibattito serio, profondo e rispettoso delle idee altrui».

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