Matrimoni in crisi, in Puglia ci si sposa meno. E nel Salento riti dimezzati

La provincia di Lecce è passata dalle 2.816 celebrazioni del 2019 alle 1.210 del 2020

Matrimoni in crisi, in Puglia ci si sposa meno. E nel Salento riti dimezzati
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 14 Febbraio 2023, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 13:41

Questioni di cuore in lockdown durante la pandemia. Lo certifica il report dell'Istat relativo al 2020, anno in cui matrimoni e unioni civili hanno subito un drastico crollo a causa delle restrizioni sanitarie. Un dato evidente in tutta Italia dove sono calate soprattutto le nozze con rito religioso (-67,9%) e i primi matrimoni (-52,3%), ma anche in Puglia dove la provincia di Lecce è passata dalle 2.816 celebrazioni religiose e civili del 2019 alle 1.210 dell'anno successivo, cioè -57%, più del dato nazionale pari a -47,4%. Lecce città, nel 2020, è risultata essere il penultimo capoluogo di provincia per matrimoni religiosi, solo 73 (erano stati 245 nel 2019) e per i civili, solo 66 (142 nel 2019) davanti solo a Brindisi e lontana dalla Bat, prima in Puglia che ha annotato 198 unioni religiose (843 nel 2019) e da Bari dove i matrimoni in comune sono stati 305 (439 nel 2019).

A contenere l'emorragia, gli altri comuni della provincia che invece, complessivamente hanno fatto numeri decisamente migliori, piazzandosi al secondo posto dopo Bari.

Sono state infatti 454 le nozze religiose nel 2020 (1.510 nel 2019), 607 quelle civili (909 nel 2019) facendo crollare l'indice per mille abitanti a 1,6 (era il 3,6 nel 2019). In Puglia il totale dei matrimoni celebrati è stato di 5.747, di cui 61,4% con rito civile e il 27,6% in regime di comunione dei beni, mentre le nozze con almeno uno straniero sono state l'11,2%.

Il mese preferito

Una curiosità: il mese preferito per convolare a nozze, nel 2020, in Puglia è stato settembre con 1.618 celebrazioni (988 con rito religioso), seguito da agosto con 1.473 (506 con rito religioso), mentre all'ultimo posto il mese di aprile quando le restrizioni erano forti e molto vincolanti: solo 40 le promesse andate a buon fine (3 con rito religioso). Il più alto numero di matrimoni in regione è avvenuto tra sposi entrambi tra i 30 e i 34 anni (724), seguiti da quelli tra 25 e 29 anni (621).

L'Istat poi segnala anche le differenze di origine tra i nubendi: nel 2020 infatti, a parte l'origine pugliese di entrambi (4.253 celebrazioni), è la Lombardia la regione di nascita che ha garantito un più alto numero di mariti (194), mentre le mogli campane sono state le preferite dai compagni pugliesi (167). I matrimoni con almeno uno sposo straniero mostrano una scarsa incidenza sul totale complessivo, solo il 7,7% di unioni con un marito italiano e una moglie straniera (404 su 5.101), mentre l'inverso, cioè marito straniero e moglie italiana riguarda solo il 2,1 % dei casi (118), l'1,5% invece le situazioni con gli sposi entrambi stranieri (84). Passando alle separazioni, si vede che anche qui, la pandemia ha giocato un ruolo importante.

Lecce si attesta come seconda provincia in Puglia, ma con valori in forte decremento nell'ultimo anno di rilevazione si passa infatti dai 1.411 casi del 2015, ai 1.279 del 2016, ai 1.240 del 2017, ai 1.353 del 2018, ai 1.238 del 2019, fino ad arrivare ai 1.017 del 2020. Un dato che posiziona la provincia tra le prime venti in Italia. Stesso discorso per i divorzi, dove la provincia di Lecce è scesa a valori precedenti al 2015 quando ci furono 801 divorzi. Furono invece 1.000 nel 2016, 939, nel 2017, 1.089 nel 2018, 1.034 nel 2019 e solo 727 nel 2020. Secondo l'Istat, la ripresa è comunque iniziata già nel 2021. La risalita, certificata ancora soltanto per i primi nove mesi del 2021, mostra, rispetto allo stesso periodo del 2020 un raddoppio dei matrimoni. Diminuite anche le unioni civili tra partner dello stesso sesso (-33,0%), le separazioni (-18,0%) e i divorzi (-21,9%). A Lecce, in particolare dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 ci sono state 1.068 separazioni e 750 divorzi.

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