Cure estetiche per i malati di tumore:
all’Oncologico un centro benessere

Cure estetiche per i malati di tumore: all’Oncologico un centro benessere
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Giovedì 22 Dicembre 2016, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 14:49

«Siamo persone che curano persone». Questo l’asse attorno a cui ha ruotato l’inaugurazione benedetta dall’arcivescovo Domenico D’Ambrosio dello “Spazio Benessere”, ieri mattina, nel Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” dell’ospedale “Vito Fazzi”. In questo spazio saranno erogate cure estetiche gratuite ai pazienti oncologici. Un’iniziativa che si è potuta realizzare grazie a don Gianni Mattia, cappellano dell’ospedale “Vito Fazzi” e presidente dell’associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre”. È stata la onlus, infatti, a sopportare tutti i costi di allestimento dello spazio e sempre l’associazione sosterrà le spese per il suo funzionamento visto che tutti i trattamenti estetici erogati saranno gratuiti. «Chi vorrà usufruire di questo servizio assolutamente gratuito – ha sostenuto don Gianni Mattia – sarà in buone mani. In questo spazio sarà possibile rendersi conto del significato di benessere bio-psicosociale, una definizione che racchiude tutto, anche il restituire dignità e umanità a questi pazienti che, con tutte le loro forze, vogliono uscire dalla gabbia della malattia e ora hanno un motivo in più per farlo».

 

 
Alleviare le sofferenze e contestualmente dare a chi soffre per una grave patologia la chance di non vedersi trasformato dal male che lo rode dentro. Lo “Spazio Benessere” ben si inserisce in quelle prassi di umanizzazione delle cure mediche e per questo è stato accolto con favore dalla direzione generale della Asl di Lecce (Silvana Melli direttore generale, Antonio Sanguedolce direttore sanitario, Antonio Pastore direttore amministrativo) e dal direttore del reparto di Oncologia, Giammarco Surico. E le cure estetiche erogate nel centro posto al piano terra del Polo oncologico sono in linea con l’analoga iniziativa già in essere all’Istituto Europeo di Oncologia. L’obiettivo viaggia su un doppio binario: curare gli effetti visibili prodotti dalla chemioterapia sul corpo e guardare in modo olistico alla persona.
Da oggi lo “Spazio Benessere” è attivo nel Polo oncologico dove c’è Elena Olgiati, estetista qualificata Apeo (Associazione Professionale Estetica Oncologica) pronta ad accogliere i pazienti. «Sono un’estetistica – ha precisato – che ha seguito un master formativo di sei mesi». Questo il biglietto da visita dell’estetista a servizio di chi soffre e pare che proprio la sua esperienza nel campo e il suo entusiasmo siano stati una molla che ha fatto scattare le mosse del progetto. Questo, infatti, ha precisato don Gianni Mattia, ieri mattina, e Olgiati ha spiegato come i suoi trattamenti estetici se da una parte insegnano a nascondere gli effetti più visibili delle cure, dall’altra portano anche sollievo perché «fanno male le unghie ed è difficile battere i tasti della tastiera o si formano ragadi ai piedi ed è difficile anche indossare le scarpe». La sfera del dolore è sfaccettata, insomma, ed è fatta di piccoli e grandi sofferenze.
«Sono stanco di sentir dire che la Nord si può parlare con il primario, che al Nord ci sono cure migliori, che bisogna andare al Nord perché è tutta un’altra cosa». Parte con questa premessa Pastore per spiegare le ragioni che hanno spinto la direzione generale ad accogliere la proposta dell’associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre”. «Questo tipo di trattamenti – ha detto Pastore – interviene esclusivamente sull’aspetto del benessere estetico della persona in terapia, ma con la consapevolezza che esiste una forte sinergia con le terapie mediche. Prendersi cura del proprio aspetto diviene occasione per ricaricarsi dimenticando di essere paziente e ritornare a essere persona: al centro del progetto di terapia del sistema sanitario ma, soprattutto, protagonista della propria vita. Anche in oncologia, dunque, stiamo sperimentando con successo che cosa vuol dire umanizzare le cure. La sanità che stiamo costruendo cura le persone oltre che le patologie: il cancro si sconfigge anche così. Lo sforzo che chiediamo agli operatori è quello di aggiungere un sorriso al grande lavoro che già svolgono quotidianamente consci che la buona sanità si può fare anche al Sud».
E Surico sottolineando l’importanza ha tenuto a precisare che: «L’Oncologia del Fazzi è divenuta punto di riferimento regionale, grazie al lavoro multidisciplinare che coinvolge varie figure professionali e straordinarie competenze. È per questo che riusciamo a dare una sanità al passo con i tempi: la Asl di Lecce, i

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