Niente soldi per il restyling delle Mura: il Circolo Tennis resta dov'è

Niente soldi per il restyling delle Mura: il Circolo Tennis resta dov'è
di Matteo BOTTAZZO
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 22:56

«Per la riqualificazione delle mura urbiche e dell’area del Circolo Tennis di Lecce c'è una bozza di progetto ma non ci sono i fondi». A dare la notizia è stato il sindaco Carlo Salvemini nel corso dell’incontro di mercoledì con i cittadini del quartiere Stadio, durante una discussione relativa al nuovo centro sportivo di via Potenza, che inizialmente sembrava dovesse sostituire in toto il Circolo Tennis di Porta Napoli. Un’ipotesi però ampiamente scartata dopo l’avvio dei lavori della nuova struttura per la quale a breve verrà pubblicato il bando di gara per la gestione e la conseguente apertura. Ma soprattutto, come ha spiegato Salvemini, non ci sono i soldi per terminare l’opera di riqualificazione delle mura urbiche, progetto inserito anche, nell’ottobre del 2018, nel Piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021 per un importo di 3 milioni e 800mila euro.

Circolo Tennis, senza i soldi per le mura resta dov'è

Nel corso degli ultimi anni il Circolo Tennis, dopo tante discussioni, ha aperto le sue porte, nella sua area anteriore, permettendo a leccesi e turisti di entrare e riappropriarsi del giardino che si trova prima dei campi da gioco, il cui ingresso, ovviamente, è riservato esclusivamente ai fruitori della struttura. 
«C’è attualmente una libera fruizione del Circolo Tennis - ha detto il primo cittadino -, e naturalmente non possiamo trascurare il fatto che attualmente ci sono sei campi, di cui uno coperto, in perfetto funzionamento grazie alla domanda soddisfatta. Se oggi decidessimo di dire: “riappropriamoci di quell'area pubblica”, dovremmo necessariamente avere a disposizione un progetto e un finanziamento, che sono nelle nostre prospettive, per completare il recupero delle mura urbane. Attualmente c’è sì una bozza di progetto, ma mancano i fondi necessari. Se oggi avanzassimo la richiesta di restituire il circolo in quanto area pubblica, cosa otterremmo? Ci troveremmo a dover assumere la responsabilità della realizzazione di un’opera pubblica e il costo delle onerose operazioni di manutenzione. Quindi, finché l’amministrazione non sarà in grado di preservare quell’area urbana, ritengo che sia nell’interesse della città che la gestione attuale del circolo continui finché svolge la sua funzione sportiva». 
Il Circolo Tennis sorge tra le Mura Urbiche e Porta Napoli e ospita da quattro generazioni gli appassionati, ma - come detto - è accessibile anche da tutti coloro che vogliono semplicemente passeggiare in uno dei polmoni verdi della città. 

Dopo i successi di Sinner, tutti pazzi per il tennis

Già nel 2019 l’amministrazione comunale aveva proceduto a concedere per 2 anni (a far data da febbraio 2020) all’Associazione sportiva dilettantistica “Circolo Tennis Mario Stasi” la gestione delle strutture e degli impianti per destinarli allo svolgimento di attività sportive amatoriali, dilettantistiche e professionali, fissando un canone annuo di 22.500, euro oltre alle spese di manutenzione e utenze, con l’obbligo di apertura giornaliero al pubblico e la libera fruizione degli spazi (con esclusione dei campi da gioco). Con l’avvicinarsi della scadenza, l’associazione sportiva aveva chiesto al Comune un nuovo prolungamento della convenzione per 4 anni, un’ipotesi che in questo momento, dopo le parole del primo cittadino, sembra essere più vicina che mai. Perciò il progetto di “Valorizzazione integrata sistema Mura urbiche Sistemazione area ex Circolo tennis e Corte Licci”, da 3 milioni e 800mila euro, inserito in un primo momento tra le schede presentate al Ministero del Sud per il Contratto Istituzionale di Sviluppo, per ora sembra destinato a restare sulla carta. Sicuramente un’occasione persa per riqualificare quella parte di mura urbiche, che scorre (nascosta) dietro la struttura. Ma una buona notizia per il Circolo, che dopo i successi azzurri di Sinner e dei ragazzi della Coppa Davis, potrebbe riscoprire un periodo di straordinario splendore, così come avvenne negli anni ‘60 e ‘70 nell'epoca di Barazzutti e Panatta.
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