Medici di base, emergenza in 55 aree della provincia di Lecce. Ecco tutti i Comuni a rischio "scopertura"

Medici di base, emergenza in 55 aree della provincia di Lecce. Ecco tutti i Comuni a rischio "scopertura"
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Sabato 25 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:15

Sono 55 le zone carenti di medicina generale nei comuni dell’Asl Lecce: il che significa che non ci sono medici di base a sufficenza in tutto il Salento. Numero più alto tra le province pugliesi. Segue l’Asl Bari con 48 zone carenti. Il dato reso ufficiale dal bollettino regionale comporterà nell’arco dell’anno la sostituzione di altrettanti medici di famiglia che andranno in pensione per raggiunti limiti di età. Il numero più elevato di “zone carenti” riguarda Lecce città, dove sono ben 7 i posti vacanti, 2 dei quali dal prossimo 30 giugno, 1 dal 6 settembre e un altro dal 17 ottobre.

La provincia

Quattro le zone carenti a Squinzano e Galatina.

Tre a Taviano e Soleto. Due invece i medici di base da assegnare a Ugento, Morciano/Salve, Matino, Parabita, Otranto/Giurdignano, Carpignano/Martano e Castrì/Caprarica. Zone carenti, tra le 55 totali registrate dal sistema regionale “Edotto”, anche a San Cesario di Lecce, Muro Leccese, Novoli, Campi Salentina, Guagnano, Gallipoli, Tricase, Surbo, Porto Cesareo, Corsano/Tiggiano, Corigliano, Andrano/Spongano, Racale, Sannicola, Castrignano/Cursi/Melpignano, Bagnolo/Cannole/Palmariggi, Vernole, Galatone/Seclì (con obbligo di apertura dello studio a Seclì) e San Donato di Lecce. “La procedura attivata ci porterà entro il 12 di giugno alla convocazione dei medici di medicina generale per l’assegnazione delle zone carenti – commenta il responsabile provinciale della Fimmg, Antonio De Maria. Viviamo una situazione non semplice ma i numeri rendicontati ci permettono di tirare un sospiro di sollievo, cosicché tutte le realtà locali avranno i medici di famiglia al loro posto”.

I pensionamenti stimati per il 2024 e il 2025

Un obiettivo perseguito dalla Fimmg anche per i pensionamenti stimati per il 2024 (55) e addirittura 80 nel 2025. “Il monitoraggio che portiamo avanti – prosegue il responsabile leccese - ci garantisce di prevedere per tempo il turnover tra i medici, senza creare disagi ai cittadini. Mese dopo mese possiamo già programmare i subentri, al netto delle difficoltà e dei rischi del futuro che derivano da un ristretto numero di risorse umane causato dall’errata programmazione nella formazione degli anni passati”. Il quadro leccese di medicina generale sembra quindi ben delineato. “Puntiamo a stabilizzare la medicina di base in ogni comunità con le graduatorie regionali dei nuovi medici. Ma in caso di ulteriori carenze potremo attivare la procedura Sisac e assegnare le zone scoperte agli specializzandi – chiarisce De Maria – oppure chiedere ai medici in procinto di pensionarsi di ritardare l’età del pensionamento a 72 anni, secondo quanto disposto dalla legge “Milleproroghe”.

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