«Antenna in piazza, fate chiarezza» Sul tetto spunta un ripetitore. I consiglieri: “salotto” addio. Martedì Commissione

«Antenna in piazza, fate chiarezza» Sul tetto spunta un ripetitore. I consiglieri: “salotto” addio. Martedì Commissione
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Venerdì 15 Gennaio 2016, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 11:05
Spunta un’antenna nel cuore del “salotto” leccese. E due consiglieri comunali chiedono subito la convocazione di una Commissione: «Una bruttura che rovina piazza Sant’Oronzo, è necessario fare chiarezza». Detto, fatto: a Palazzo Carafa se ne parlerà nel giro di qualche giorno. Di estetica e, non è escluso, anche di tutela della salute. Lo si vede da pochi metri, ma anche dall’altra parte della piazza. Un ripetitore installato in questi giorni in cima ad uno degli edifici storici di piazza Sant’Oronzo. A pochi passi dalla statua del Santo patrono, sulla sommità del palazzo che ospita la sede della Bnl.

«Un corpo estraneo al barocco leccese», come dicono Giampaolo Scorrano e Roberto Martella. E che, ben visibile ad occhio nudo, fa storcere il naso a molti. L’impianto non è passato inosservato neanche agli occhi di alcuni membri del Consiglio comunale. Che si sono attivati. «Insieme ad altri miei colleghi – spiega il consigliere Gianpaolo Scorrano - ci siamo resi conto da un giorno all’altro della presenza di questo traliccio di cui nulla sappiamo, neanche la sua funzione. Vogliamo subito dei chiarimenti perché un apparecchio del genere ha delle ripercussioni sia sulla salute dei cittadini e, non di secondo conto, anche sull’impatto visivo della città: non possiamo accettare di vedere questo corpo estraneo proprio nel cuore di Lecce».

Un problema ritenuto urgente tanto da convocare una seduta congiunta delle Commissioni di Urbanistica e Ambiente: ci si vedrà fra quattro giorni. «La seduta è fissata per martedì prossimo – aggiunge Scorrano – e potremmo chiedere dei chiarimenti sull’iter che ha portato all’installazione di questo traliccio su cui ho forti dubbi». Il ripetitore è posizionato in un’area definita storica. Una scelta che, dice qualcuno, necessiterebbe di un qualche iter in più. «Le installazioni di apparecchi all’interno dell’area A1, quella del centro storico – spiega Scorrano – hanno bisogno non solo dell’autorizzazione del Comune, ma anche del nulla osta da parte della Sovrintendenza, e anche in questo caso dubito che la Regione abbia dato un parere positivo».

E si tratta di dubbi condivisi anche dal consigliere Roberto Martella: «In passato, si sono verificate situazioni in cui non è stata concessa a privati l’autorizzazione per l’installazione di alcuni pannelli solari in cima ad alcuni edifici proprio perché non rispettavano la normativa. E si trattava di pannelli solari, impianti molto più utili rispetto al ripetitore in questione che è un vero obbrobrio». Entrambi i consiglieri escludono l’ipotesi di una installazione abusiva, anche perché «sarebbe un fatto gravissimo – aggiunge Martella – ma dubito sia questo il caso: per installare apparecchi di questa portata in una zona storica servono numerose autorizzazioni, non solo da parte del Comune ma anche di altri enti coinvolti. Dal punto di vista estetico è qualcosa di scandaloso. Si è modificato il paesaggio della piazza e non possiamo accettarlo. Lecce è tra le città turistiche più ambite, non possiamo presentarci ai visitatori in questo modo».

In Giunta non si sbilanciano. «Mi è stato garantito – afferma l’assessore alle Politiche ambientali Andrea Guido – che l’ufficio Ambiente non ha rilasciato nessuna autorizzazione in merito anche perché non è di nostra competenza. L’ufficio urbanistica verificherà oggi stesso quanto accaduto così avremo delle risposte». E si attiverà anche Severo Martini, assessore comunale all’Urbanistica: «Non è di competenza del mio settore, ma faremo tutte le verifiche».
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