La fuga di gas, poi l'esplosione: crolla una villetta. Feriti gravemente zio e nipote

La fuga di gas, poi l'esplosione: crolla una villetta. Feriti gravemente zio e nipote
di Francesco DE PASCALIS
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Venerdì 21 Giugno 2019, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 20:30

A metà giornata è stata una violentissima deflagrazione, a scuotere Porto Cesarero e, con essa, la sua comunità, letteralmente tramortita da un boato proveniente dalla periferia sud, precisamente dalla località denominata Il Poggio, zona situata lungo la provinciale che conduce a Sant'Isidoro. Due le persone rimaste gravemente ferite e che lottano in un letto del Perrino di Brindisi per salvarsi la vita. Si tratta di Franco Fanizza, 62 anni, e Massimo Fanizzi 43 anni, entrambi di Porto Cesareo.
I due, zio e pronipote, erano andati, come spesso usavano fare prima dell'arrivo dei loro ospiti, a controllare la casa vacanze, recentemente ristrutturata. Arrivati sul posto intorno alle 11.45, i due si apprestano ad entrare nella villetta: Massimo precede Franco, apre il cancelletto di ingresso al giardino, disinnesca l'allarme e compie una decina di passi: quelli che lo separano dal portone d'ingresso. Lo apre, allunga istintivamente la mano e clicca sull'interruttore dell'energia elettrica per dare luce alla sala d'ingresso. Da lì in poi, l'inferno di fuoco e di macerie, con gran parte dei solai della casa che si ripiegano su se stessi e vengono giù.
A causare l'esplosione - questo poi lo accerteranno i vigili del fuoco intervenuti sul posto - pare possa essere stata, la deflagrazione di una bombola di gpl che era presente in cucina, contenitore che con ogni probabilità aveva fatto registrare una importante perdita di gas, propagatosi in tutta l'abitazione. Violentissima l'onda d'urto provocata dallo scoppio ed impressionante quello che hanno visto materializzarsi di fronte a loro, i due malcapitati.
«Basti pensare raccontano alcuni amici accorsi sul luogo dei fatti - che il boato era talmente forte che è stato udito in tutta il Poggio e sino alla vicina città di Porto Cesareo, che dal luogo disterà un chilometro e mezzo». Immediati sono scattati i soccorsi allertati dai vicini di casa e da altri conoscenti residenti nei pressi della villetta. Sul posto nel giro di pochi minuti, sono giunti sia gli uomini dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Veglie e diverse altre squadre del Comando Provinciale di Lecce, sia gli operatori del 118 con l'ausilio di due autoambulanze. A loro il compito di prestare i primi soccorsi. A stretto giro sono giunti anche i Carabinieri della locale stazione ed i colleghi della Compagnia di Campi Salentina per effettuare i rilievi più importanti.
Le condizioni dei due feriti, come detto entrambi di Porto Cesareo, molto conosciuti ed apprezzati, si sono dimostrate subito serie a causa sia delle ustioni riportate su gran parte del corpo sia dei danni procurati dalle macerie che li ha colpiti. Franco Fanizza a causa delle ustioni di primo grado su circa il 75% del suo corpo è stato trasferito in codice rosso al centro grandi ustionati del Perrino a Brindisi. Per Massimo Fanizzi invece prima il ricovero al Fazzi di Lecce e poi nel pomeriggio il trasferimento anche per lui al Perrino. Il 43enne presenta lesioni interne ed ustioni di primo grado al volto e parrebbe che l'onda di fuoco lo abbia colpito agli occhi. La gravità delle sue condizioni, ha indotto i medici che lo hanno preso in cura, a decidere per il suo successivo trasferimento al centro grandi ustionati. Naturalmente nulla è lasciato al caso da parte degli inquirenti. Sul posto oltre ai Carabinieri, intorno alle 13 sono stati eseguiti i rilievi da parte dei Vigili del fuoco e del personale dell'Ufficio tecnico del Comune di Porto Cesareo. La struttura è stata dichiarata inagibile e resterà a disposizione per ulteriori accertamenti. Resta da comprendere, ma sarà compito arduo considerata la devastazione dei luoghi, se la perdita di gas e la successiva deflagrazione della bombola di Gpl, sia stata causata da un problema all'impianto da un errato montaggio della stessa o da una perdita o da un'errata chiusura dell'erogatore. Resta il fatto evidente che dall'esplosione avuta l'abitazione era completamente satura di gas altamente infiammabili e pericolosi.

 

 

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