Quelle bombole da manipolare con attenzione

Quelle bombole da manipolare con attenzione
di Alessandra LEZZI
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Sabato 22 Giugno 2019, 13:21
Saranno le relazioni tecniche e le indagini a chiarire nel dettaglio la causa della deflagrazione che a Porto Cesareo ha rischiato il ferimento di zio e nipote, di 62 e 43 anni, quest'ultimo ricoverato in condizioni gravi al Perrino di Brindisi. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che la fuga di gas sia partita dall'impianto di distribuzione del gpl che collegava il bombolone alla cucina. Se così fosse si dovrà poi chiarire quanto l'incidente sia da addebitare ad un problema di lavori non eseguiti a regola d'arte o piuttosto ad una mancata manutenzione successiva. Ipotesi dalle quali emergeranno eventuali responsabilità. In questo caso, dunque, lo scoppio che ha buttato giù il solaio della villetta sulla strada per Sant'Isidoro non è legato alle bombole di gas spesso ricaricate seguendo vecchie abitudini dure a morire in modo del tutto illegale e rischioso.
Tuttavia il problema esiste e gli incidenti a Gela e Viareggio degli ultimi dieci giorni ne sono la dimostrazione. Tanto che già lo scorso febbraio, in un'intervista rilasciata a Quotidiano, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, l'ingegner Giuseppe Bannardo, aveva lanciato l'allarme: «Abbiamo avviato una campagna di controlli specifica quindicinale. Ogni volta la media è di tre o anche quattro gestori multati». Nonostante la metanizzazione, nel Salento, abbia raggiunto una copertura quasi totale, le bombole di gas sono ancora molto utilizzate, soprattutto nelle case in campagna o al mare.
«Esistono dei centri autorizzati alla produzione e alla rivendita. Basta informarsi», le parole del comandante Bennardo, che spiega infatti come sia assolutamente vietato, oltre che pericoloso, ricaricare le bombole di gas. E invece spesso lo si fa servendosi ai distributori di benzina che rischiano multe da 5 a 10mila euro e la chiusura dell'attività e poi si trasportano in giro per il paese. A Nardò qualche mese fa una donna si accese anche una sigaretta nel tragitto. La bombola iniziò a perdere e per fortuna fu solo il parabrezza a saltare per aria. Ma lo scorso dicembre, ad Aradeo, una donna morì nella propria casa per questa ragione. I distributori di benzina che riempiono illegalmente le bombole si procurano cannule realizzate artigianalmente.
«Il serbatoio delle auto a gpl spiega l'ingegner Bennardo - ha una valvola di sicurezza che ne blocca il riempimento. Così non è per questo genere di recipienti: il liquido gassoso compresso all'interno non deve superare l'80 per cento del totale. E non è una percentuale su cui si può variare a piacimento. Quel 20 per cento di vuoto consente al gas di dilatarsi per effetto delle variazioni di temperatura, senza che si verifichino nella bombola pericolosi aumenti di pressione e possibili perdite. è un procedimento complicato che non può essere di certo affidato a chi si è fatto costruire un attrezzo illegale solo per fare soldi e non è neanche dotato di apposita bilancia. Inoltre, il trasporto di queste bombole per le strade dei comuni è un pericolo per tutti». La legge prevede una cauzione di cinque euro al momento del primo ritiro. Successivamente, nei centri autorizzati, si può - riconsegnando il recipiente vuoto - ritirare gratuitamente una bombola già piena oppure farsi restituire la cauzione.
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