L'allarme dei sindaci: appalti bloccati con il nuovo codice

Un cantiere
Un cantiere
di Maurizio TARANTINO
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Giovedì 2 Giugno 2016, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 16:23
«Cantieri fermi con il nuovo codice, fate presto». E in campo scendono i sindaci dopo l’allarme che tocca da vicino anche il Salento come il resto d’Italia. Tutta colpa del nuovo Codice degli appalti che ha bloccato, ormai da circa un mese, gran parte dei bandi pubblici con effetti negativi sulle imprese e, dunque, sull’occupazione. Risultato: stallo completo all’interno degli uffici tecnici dei Comuni salentini
Mancano le norme transitorie e i funzionari - al pari dei professionisti progettisti - preferiscono prendere tempo, operare con cautela per non finire in un vicolo cieco dalle conseguenze inaspettate, proprio perché la parte relativa alle nuove procedure non ha riferimenti normativi e rischia di essere invalidata. Troppe le lacune, dicono dai Comuni: sbagliare procedura potrebbe significare perdere i finanziamenti. E, se è meglio non rischiare, il tempo passa però inesorabilmente.
 
Il ministro Graziano Delrio ha garantito che il problema potrebbe essere risolto prima dell’estate, ma le amministrazioni salentine non vogliono correre rischi e tengono fermi i bandi. E, dunque, le opere.
Tra i più critici su alcuni aspetti della nuova normativa c’è Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano: «Per il momento siamo in attesa di conferme, ma la nuova normativa del codice degli appalti non è molto elastico rispetto a quanto già definito in passato. Abbiamo il timore che in qualche occasione ci potremmo trovare di fronte all’annullamento del bando nonostante si sia arrivati all’apertura delle buste. Questo per il mancato rispetto di alcune nuove procedure. Sembra molto farraginoso. In più è stata eliminata la progettazione interna all’ente. Oggi i Comuni devono rivolgersi a professionisti esterni con un aggravio dei costi previsti mentre ci aspettavamo più vantaggi sul fronte della semplificazione».
E il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, è ancora più esplicito sui timori che il blocco possa durare troppo a lungo: «Non nascondo di aver accelerato le procedure per appaltare il più possibile, prima dell’entrata in vigore della nuova normativa che non sembra risolvere i nodi cruciali che causano i ritardi dei cantieri. Penso, ad esmepio, all’iter autorizzativo, molto farraginoso e i passaggi legate alla giurisprudenza amministrativa. Non possiamo comunque permetterci il lusso di lasciare nulla di intentato - aggiunge il primo cittadino - nel recupero dei finanziamenti per la sistemazione delle opere pubbliche. È questo il motivo per cui, se la situazione non si sblocca, saremo costretti a “rischiare” di promulgare nuovi bandi di gara, nonostante le incertezze normative». 
[/FI]A Galatina l’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Montagna ha affidato a “Empulia” la gestione delle procedure di gara: «Preferiamo agire con attenzione rispetto ad una situazione che potrebbe evolversi in maniera differente. L’ufficio tecnico non ha in programma l’emanazione di nuovi bandi, almeno fino a quando non ci saranno norme chiare sulle procedure da attivare. Meglio non correre il rischio di sbagliare».
Salvatore Albano, sindaco di Porto Cesareo, è sulla linea della prudenza: «Diventa irrinunciabile attuare una fase di studio della materia, proprio per evitare, con il passare del tempo, conseguenze negative. Speriamo che i dubbi vengano chiariti al più presto».
Nei piccoli Comuni la musica non è diversa e lo spiega il sindaco di Salve, Vincenzo Passaseo: «Operiamo insieme ad altri sei comuni, cioè Tiggiano, Patù, Morciano di Leuca, Gagliano del Capo, Corsano e Alessano attraverso la centrale unica dell’Unione dei Comuni delle terre di Leuca. Significa che i tempi, inevitabilmente, tendono ad allungarsi».
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