Knos, parte la petizione: «Il centro resti di tutti»

Knos, parte la petizione: «Il centro resti di tutti»
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Martedì 2 Luglio 2019, 12:32

In un solo giorno ha raggiunto e superato le mille firme la petizione dal titolo Salviamo il futuro delle Manifatture Knos, attraverso cui le organizzazioni che abitano il centro culturale raccoglieranno firme per chiedere alla Provincia di Lecce di modificare il bando pubblico contenuto nella determina dirigenziale pubblicata lo scorso 7 giugno, che di fatto taglia le gambe alle associazioni rendendo possibile la partecipazione solo ai privati.
L'intento è «consentire alle Knos di continuare a essere un luogo di tutti e per tutti - si legge nella petizione, che ieri a poche ore dalla pubblicazione ha iniziato a rimbalzare sui social e nelle chat dei genitori dei ragazzi iscritti ai vari corsi sportivi che si tengono all'interno della struttura -. Una prospettiva messa a serio repentaglio dalla determina della Provincia di Lecce che prevede l'attivazione di una procedura d'appalto per l'assegnazione della struttura rivolta a imprese cui non si richiede alcuna esperienza pregressa nella gestione di centri culturali ma solo bilanci congrui con la capacità di spendere 1 milione di euro».
Ma dalle manifatture precisano anche un altro aspetto dirimente della vicenda: «parte dei lavori previsti nello studio di fattibilità della Provincia sono infatti già stati completati dall'ente gestore delle Manifatture Knos, associazione Sud Est, che ha investito insieme ad altre associazioni quasi 500 mila euro sulla struttura da risorse proprie e intercettando fondi pubblici nazionali ed europei, che si aggiungono al milione di euro di fondi Fesr 2007-2013 già speso sulla struttura grazie alla progettazione di Sud Est in collaborazione con la Provincia di Lecce e la Regione Puglia».
Poi la proposta: «È noto, infine che il bando regionale sugli attrattori culturali a valersi sui fondi Fesr 2014-2020 è aperto alle associazioni. Il che permette la realizzazione di lavori sull'immobile più utili di quelli previsti dallo studio e un sostegno alla gestione, mantenendo il carattere pubblico e no-profit della struttura». A testimonianza del lavoro svolto per aprire 3600 metri quadri di spazio alla città Sud Est elenca un investimento di 386.859 euro nella ristrutturazione, 61.310 investimento di associazioni partner nella ristrutturazione
850.000 euro insieme a Provincia e Regione attraverso fondi europei (FESR) il tutto per un'attività (anch'essa messa nero su bianco in una nota) che non ha nulla da invidiare ai centri culturali di città medio grandi.
Alu.
 

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