Imprese contro la burocrazia: «Caos e vessazioni, ecco le chiavi»

Imprese contro la burocrazia: «Caos e vessazioni, ecco le chiavi»
di Maurizio TARANTINO
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Giovedì 20 Febbraio 2020, 13:24
Consegneranno le chiavi delle imprese al Prefetto: una protesta simbolica contro «l'inerzia della politica e la burocrazia soffocante». Si muove il Salento dell'economia: un'ampia fetta, trasversale ai singoli settori, che mette insieme operatori, categorie e stakeholders. Questa mattina la mobilitazione approderà davanti al prefetto Maria Teresa Cucinotta e al sottosegretario ai Beni culturali, Lorenza Bonaccorsi, attesa in via XXV luglio prima della visita alla fiera del turismo Btm (prevista nel pomeriggio) sempre a Lecce.
Da una parte la rabbia e, dall'altra, le proposte: è il doppio binario che il mondo dell'economia si è scelto per la manifestazione denominata Destinazione Salento e che alla Cucinotta e alla Bonaccorsi presenteranno anche un documento in 20 punti. A farne parte sono il Comitato Pontili di Otranto, l'Unione Coltivatori Italiani, le Partite Iva Nazionali, Federbalneari Salento, Cna Balneatori, l'associazione CasAmbulanti, Confimprese Salento, l'Unione Commercio Imprese per la Città, Assopam. Ma ci sono anche le associazioni I Love San Cataldo e il Circolo Nautico San Cataldo. Una rappresentante trasversale, appunto.

L'industria balneare rappresenta una componente importante. «Abbiamo deciso di sottoporre al prefetto un documento - sottolinea il presidente di Federbalneari, Mauro Della Valle- nato da un confronto tra imprenditori e che rappresenta uno spaccato produttivo del territorio. Bisogna gire in fretta per salvare la Destinazione Salento. Siamo ormai stanchi di entrare e uscire dalle aule di tribunali dove si ingolfano le nostre attività, non c'è una politica che punta a voltare pagina. Chiediamo che il prefetto Cucinotta si adoperi per creare un tavolo di mediazione». Della Valle spiega che il problema è generale, non di un settore soltanto: «La comunità salentina è in ginocchio, dalla pesca, all'agricoltura fino al commercio. E la situazione è in fase di peggioramento. Gente che non riesce a pagare i contributi, le spese. Nessuno ha creato i presupposti per eliminare queste criticità. Il singolo commerciante è lasciato solo a lavorare e ad affrontare i problemi. Tutto questo dimostra che non c'è alcun governo del territorio e basti pensare a quello che succede tra le fila degli imprenditori balneari. Alle porte della stagione estiva balneare, che rappresenta una grossa fetta di economia per il territorio, siamo ancora nella più trepidante incertezza. Eppure a Bari le cose funzionano diversamente: si rafforzano i voli, si sta costruendo un molo per i mega yacht. Invece, Destinazione Salento è ferma».
L'industria dei lidi, dunque. Per Cna Balneatori ci sarà Giuseppe Mancarella, storico rappresentante della categoria: «Stiamo morendo lentamente. Non ce la facciamo per la più pressione fiscale, i problemi di burocrazia, e l'incertezza che viviamo giorno per giorno. Se guardiamo al settore balneare, siamo fermi perché nessuno si arrischia a investire un centesimo senza certezze. Viviamo, di fatto, nelle aule di giustizia, anche i nostri avvocati si sono stancati a difenderci. Sembra un assedio: la Soprintendenza, la Forestale, la Capitaniera di porto, gli uffici tecnici, adesso basta. Stiamo iniziando a pensare di reagire e contrattaccare chiedendo fior di risarcimenti per i danni che subiamo».
L'elenco delle rivendicazioni conta 19 punti dai quali far ripartire il Salento, dall' immediata attivazione del distretto Turistico già approvato nel 2015 con il Prefetto Claudio Palomba con i 97 comuni della provincia di Lecce, alla creazione di più semplici linee guida per la gestione delle attività commerciali nei centri storici. C'è anche l'annosa questione del potenziamento del sistema di trasporti, dell'aeroporto di Brindisi e la metropolitana di superficie fino alla richiesta di riduzione strutturale del peso dei contributi versati dai datori di lavoro per i dipendenti per ridurre il costo del lavoro. La sfida è appena partita.
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