Gallipoli, il Gallo torna sulla maglia giallorossa a 12 anni dal fallimento. Carrozza: "Un regalo ai tifosi"

Gallipoli, il Gallo torna sulla maglia giallorossa a 12 anni dal fallimento. Carrozza: "Un regalo ai tifosi"
di Rita DE BERNART
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Giovedì 31 Marzo 2022, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 14:12

Fideliter Excubat: cucito sul cuore e d’ora in poi di nuovo sulle divise. Dopo 12 anni lo storico stemma del Gallipoli Calcio, con il Gallo e l’iscrizione latina, torna a casa. E la città esulta. Perché il calcio vive di questo. Solo per la maglia: cori, trasferte, passione, esultanze e domeniche amare. Il tifoso, a tutte le latitudini, lo sa.
Al di là dei nomi e dei campioni, ciò che conta è quel pezzo di stoffa con i colori e l’emblema della propria squadra con cui i calciatori scendono in campo. E’ la maglia, la religione degli ultras. Che muove il calcio, e le sue stelle, prima e dopo la gara. “Un grande regalo alla città”: è quanto aveva promesso il presidente Vincenzo Carrozza del Città di Gallipoli manifestando la volontà di riappropriarsi dell’inconfondibile simbolo, lo stesso della città, che ha accompagnato anche la mitica cavalcata verso la B. 

La svolta a 12 anni dalla fine dell'epoca d'oro


A distanza di 12 anni dalla fine di un’epoca d’oro finita nel peggiore dei modi, l’attuale presidente con il sostegno professionale dei commercialisti Maurizio Deta e Gilberto Antonaci e dell’avvocato Giovanni Gabellone, lo ha riportato a casa, riconsegnandolo alla città e a tutti gli appassionati. 
La vicenda risale all’estate del 2010, quando la Procura presentò l’istanza di fallimento per il Gallipoli Calcio 1999, a distanza di qualche giorno fu accolta dal Tribunale di Lecce che, di fatto, sancì la fine della società. Da allora in poi è stato scritto un nuovo capitolo per la Gallipoli calcistica. Fatto di recriminazioni, fallimenti, tentativi di rinascita e una guerra fredda con lacuni tifosi che via via si sono disamorati. Scegliendo di disertare il campo, restando fedeli, nel cuore, solo ai colori del MAgico Gallo. 
Custodendo la memoria di 10 anni irripetibili in cui, a partire dal 1999 grazie ad Antonio Vallebona, la squadra era arrivata all’apice della sua storia: la serie B, conquistata sul campo il 17 maggio 2009.

Data memorabile che ha aperto per tutti le porte dell’Olimpo del calcio, consegnato anche l’allora preside agli annali della storia calcistica. Poi il buio, appunto.

 

Il presidente Carrozza: «Un atto d'amore per la città di Gallipoli»


Fino allo scorso anno con la proprietà dei fratelli Carrozza, che, con i risultati e il coinvolgimento hanno sanato la ferita con i tifosi e hanno recuperato, con questa operazione, l’identità finita nelle mani di curatori fallimentari e della giustizia sportiva. «Con orgoglio- commenta Vincenzo Carrozza- oggi possiamo finalmente dire che il simbolo e la storia Gallipoli Calcio tornano nelle mani della città. Per molti di noi quello stemma e quella denominazione rappresentano un motivo di identità. Questo è un regalo che la nostra società ha voluto fare alla città e a tutti i tifosi del magico gallo». 
L’evento sarà festeggiato ufficialmente domenica prossima durante la gara interna contro il Taurisano. La squadra scenderà in campo con una maglia commemorativa che verrà poi messa in vendita in un’asta con finalità benefiche.

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