Calcia fuori e rinuncia al gol per aiutare l'avversario infortunato: «Per fortuna non si è fatto nulla»

Calcia fuori e rinuncia al gol per aiutare l'avversario infortunato: «Per fortuna non si è fatto nulla»
di Andrea TAFURO
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Martedì 21 Gennaio 2020, 18:12
«E’ stato un gesto spontaneo calciare fuori la palla. Ho pensato fosse più importante soccorrere l’avversario che segnare un gol». Tra sorpresa, gioia e incredulità per il clamore della sua azione, è un mix di emozioni contrastanti Pablo Sebastian Pighin, argentino nato a Santa Fè, attaccante del Goleador Melendugno calcio, autore domenica scorsa di un gesto di fair play dopo l’infortunio del difensore Giuseppe Pulimeno, nel match di campionato di Prima categoria contro la Polisportiva Soleto, nel Salento.

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«L’azione in campo è stata fulminea – racconta Pighin. Vincevamo due a zero, ed intorno all’ottantesimo minuto mi è capitata l’opportunità di andare a rete, in un match importantissimo per la classifica della squadra. Lanciato in porta, nell’uno contro uno con il mio marcatore – ricorda l’attaccante autore sinora di 12 gol in stagione, tra campionato e coppa - ho visto che nel dribbling il mio avversario ha poggiato male la gamba sul terreno e il ginocchio probabilmente ha ceduto. Il ragazzo, appena 19enne, preso da paura e dolore ha urlato immediatamente, ed io istintivamente senza pensare all’opportunità che avevo davanti, ho calciato fuori il pallone per permettere ai sanitari del Soleto di entrare in campo e soccorrere il loro calciatore. Per fortuna per il giovane difensore, nessun infortunio serio, e dopo qualche minuto di cure ha potuto riprendere la gara».

Un gesto che non è passato inosservato in campo e sugli spalti. «Ho sempre creduto che fare del bene nella vita, ripaghi. Il fair play nello sport è uno dei principi fondamentali, da tutelare e mettere in pratica costantemente – prosegue bomber Pighin. E anche in questa circostanza non mi sono sottratto. Certo non mi aspettavo tutto questo clamore. I complimenti in campo sono stati immediati da compagni e avversari e ammetto che fanno piacere. Noi calciatori più esperti – sottolinea l’argentino - anche nei dilettanti dobbiamo sempre dare il buon esempio». La punta dal fisico possente venuta da lontano, che si ispira alla gesta sportive di Batistuta e Riquelme, in Italia da 10 anni e un passato da professionista con il Venezia calcio, da agosto scorso a Melendugno ingaggiato dal direttore sportivo Diego Margiotta dopo un lungo girovagare nei tornei di Eccellenza e Promozione con le casacche delle formazioni pugliesi di Sogliano, Otranto, Fasano e Maglie, vive l’attuale momento di “celebrità” con semplicità e allegria. «Tutta questa attenzione nei mie confronti è gratificante. La società è contentissima del mio gesto e i compagni di squadra ora ci scherzano anche su. Mi dicono che sono più bravo a mandarla fuori che metterla in rete, ma la sana ironia fa parte del gioco e sono orgoglio di quanto fatto. Il fair play viene prima di tutto – chiosa l’attaccante - ed io sono pronto a rifarlo».

L’encomiabile comportamento del 25enne Sebastian Pablo Pighin, oltre a riportare alla mente il fair play di Paolo Di Canio in una gara di Premier League di qualche anno fa, rapidamente ha preso piede anche sui social, con i complimenti postati dai dirigenti della società sportiva del Soleto. «Complimenti al calciatore Pighin per la grande sportività dimostrata – ha commentato Marco Durante. Siamo felici di aver assistito a questo gesto che oltre a dare lustro alla persona fa comprendere che il calcio oltre ad essere agonismo e divertimento per chi lo pratica, ha anche una funzione educativa per tutti gli sportivi».
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