«Era con Luigi Spennato quando litigò per un debito di droga»

«Era con Luigi Spennato quando litigò per un debito di droga»
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Domenica 27 Ottobre 2019, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 14:37
Antonio Afendi era con Luigi Spennato poche ore prima che quest'ultimo la sera del 28 novembre di tre anni fa subì un agguato a colpi di kalashnikov e di fucile davanti alla sua casa di Casarano. Lo ha riferito l'ex boss Tommaso Montedoro nel verbale di collaborazione con la giustizia del 19 luglio dell'anno scorso. Una indicazione che la Procura antimafia ed i carabinieri hanno valutato e stanno valutando per capire se e quali collegamenti possa avere Afendi con la criminalità organizzata del Basso Salento.
«Autunno (Damiano, ndr) che quel giorno vi era stata una discussione nel corso della mattinata fra Luigi Spennato e Luca Del Genio (condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per il tentanto omicidio di Spennato, ndr). Spennato nell'occasione si trovava assieme ad Antonio marocchino, persona che ora so essere assieme alla moglie di potenza e che io personalmente non saprei neanche riconoscere. Con loro vi era Lucio Sarcinella (condannato ad otto anni ed otto mesi, ndr)). Nel corso della discussione Spennato contestò a Del Genio il mancato pagamento della somma di 18mila euro in favore di Augustino Potenza per motivi di droga. Lo stesso Spennato ebbe nell'occasione a schiaffeggiare Luca Del Genio, minacciandolo. In quella circostanza, quale pegno per il pagamento del debito, Spennato prese dal Del Genio la Cinquecento della moglie».
Droga, dunque, il contestò in cui maturarono l'omicidio di potenza ed il tentato omicidio di Spennato, l'indicazione arrivata dall'ex capo della criminalità casaranese. Che ha detto anche che Afendi fosse presente al momento di fare i conti. Il suo casellario giudiziario parla invece di contesti criminali diversi rispetto a questi: è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione con l'accusa di avere fatto parte della banda di Casarano (operazione Papira) specializzata nel furto di rame.
Se sono vere le cose che dice Montedoro, allora che ci faceva Afendi in quell'incontro che avrebbe poi innescato il tentativo di eliminare Spennato, come stabilito poi dal processo di primo grado nato dall'operazione Diarchia condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo con la Procura antimafia. Ancora aperta invece l'inchiesta sull'agguato ad Augustino Potenza.
Sempre nel Sud Salento. Dove tra marzo e luglio dell'anno scorso si consumarono due altri omicidi. A Melissano,a due passi da Casarano: l'agguato a colpi di fucile della sera del 21 marzo ad Emanuele Cesari, 37 anni, del posto. E l'agguato a Francesco Fasano, 22 anni, del posto anche lui, della sera del 24 luglio (il processo è iniziato giovedì scorso in Assise).
Insomma, queste vicende dicono che la criminalità sanguinaria sia lì a Casarano e nel circondario. E che le guerre a colpi di proiettili si stiano consumando attorno al fiume di cocaina che arriva nel Salento. E dicono anche questi fatti che se in altre zone della provincia gli inquirenti hanno debellato la criminalità, è evidente che in quella parte del Sud Salento ci sia ancora attiva e radicata.
E.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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