Donna ghanese torna a camminare dopo oltre tre mesi. E a marzo partorirà il primo figlio

La riabilitazione di Faita
La riabilitazione di Faita
di Andrea TAFURO
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 22:50

Presa in cura dai sanitari dell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina, una donna ghanese, poco più che 20enne, colpita da un deficit neurologico agli arti inferiori è tornata a camminare dopo oltre 3 mesi e nel marzo prossimo partorirà il suo primo figlio. La lieta storia arriva dal reparto di Medicina Fisica e Riabilitazione Neuromotoria guidato dal dottore Antonio Faita.
La giovane donna presa in cura il 25 ottobre dello scorso anno, arrivava da un precedente ricovero nel reparto di neurologia del "Vito Fazzi" di Lecce. Secondo quanto ricostruito dai sanitari, la ragazza in stato di gravidanza aveva raggiunto l'Italia per ricongiungersi con il marito. Poco dopo il suo arrivo in Salento però la 20enne avrebbe accusato un malore, con perdita della sensibilità degli arti inferiori e del movimento, tanto da rendere necessario il ricovero in ospedale il 7 ottobre. Trattata d'urgenza a Lecce, dopo circa 20 giorni, a seguito di una consulenza del dottore Faita, l'equipe medica decideva il trasferimento nell'unità riabilitativa del nosocomio di Galatina riservato a pazienti ad alta intensità assistenziale. Da qui ha avuto avvio una lunga trafila sanitaria e assistenziale, non senza qualche difficoltà iniziale. «La signora è stata ricoverata a Galatina con diagnosi di encefalopatia e neuropatia a verosimile origine carenziale - ricorda il primario del reparto Faita - e le sue condizioni motorie inizialmente erano notevolmente compromesse. Ma questo non ci ha demoralizzato. Nonostante alcune difficoltà legate al fatto che la donna non comprendesse la lingua italiana, l'equipe del reparto non si è risparmiata dal punto vista sanitario e umano.

Passo dopo passo, anche attraverso brevi dialoghi in inglese, siamo riusciti a creare un rapporto empatico con la paziente, che ha portato ad un miglioramento sostanziale delle sue condizioni di salute nel corso dei mesi».

Sta meglio

La donna è rimasta così sotto costante osservazione medica, anche per tutelare il bimbo che porta in grembo da 7 mesi. «L'attività riabilitativa è stata rapportata alla gravidanza della signora, affinché potesse continuare il suo percorso di cura senza affaticarsi. Contestualmente - sottolinea Faita - è intervenuta l'assistenza dei colleghi del reparto di ginecologia per garantire tutti i controlli necessari alla futura nascita». In corso d'opera non sono però mancati gli imprevisti, e così si è scoperto, che la donna arrivata in Italia e ricoverata pochi giorni dopo in ospedale, era priva di permesso di soggiorno. «In questo caso - ammette il medico - è stato risolutivo l'intervento dell'assistente sociale dell'Asl, che presi contatti con la Questura di Lecce, ha attivato le procedure per far ottenere i documenti italiani alla donna. Ora che la signora sta meglio ed ha ripreso a camminare, seppur con il supporto di un deambulatore, questo le consentirà di continuare le cure in un setting sanitario meno intensivo in una struttura convenzionata con l'Asl Lecce». E così per la giovane ghanese sarà anche possibile tornare gradualmente alla propria vita di coppia, in attesa della gioia per l'arrivo del figlio. «La vicenda della ragazza ci ha coinvolti professionalmente e umanamente. Il parto è fissato per il mese di marzo - conclude Faita - è il lieto fine che tutti ci aspettiamo».
 

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