Disegno sospetto con mitra e bambini
Al vaglio i rapporti del sudanese arrestato

Disegno sospetto con mitra e bambini Al vaglio i rapporti del sudanese arrestato
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Sabato 6 Agosto 2016, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 19:18
LECCE - Si scava nella rete dei rapporti e delle possibili complicità del sudanese trovato in possesso di una lettera con scritte in arabo, l’indicazione di un quartiere di Lecce ed un disegno raffigurante uomini armati di mitra, bambini in un parco giochi e due bus che si incrociano.
L’inchiesta che stanno conducendo i poliziotti della Digos vuole stabilire se David Jhonny Mohammed, 26 anni, sia collegato a qualche organizzazione filo jihadista o se la sua aggressività e l’odio per il mondo occidentale siano espressione di una scelta personale. Le indagini, insomma, vogliono chiarire se il giovane sudanese abbia rappresentato un pericolo concreto per Lecce e per i salentini, anche alla luce dell’aggressione di una pattuglia dei poliziotti delle Volanti che gli è costata poi l’arresto.
Mohamed, infatti, si è scagliato lanciando un mattone di edilizia sul parabrezza e gridando “dovete fare la stessa fine dei poliziotti americani”. Poco prima era entrato in un’agenzia di viaggio per staccare i depliant pubblicitari degli State ed inveire contro il Paese a stelle e strisce.
L’attenzione che si è creata oggi anche attorno ai comportamenti sospetti delle singole persone, alla luce degli attentati compiuti in Francia, in Germania ed in Svezia da “lupi solitari” invasati dal mito della violenza inneggiata dall’estremismo islamico, sta facendo analizzare con particolare attenzione questo giovane sudanese “senza fissa dimora” e sulla cui identità pendono ancora dei dubbi.
Certo è che sotto quel nome furono avviati tempo fa due procedimenti penali poi archiviati, ma di natura completamente diversa da quella che sta vedendo la Digos al lavoro in queste ore.
Perché quell’aggressione ai poliziotti? Perché quell’aggressività così marcata per gli Stati Uniti? Resta ancora tutto da decifrare il messaggio riportato nella lettera sequestrata nel corso dell’arresto.
Sta provvedendo un interprete-traduttore della lingua araba a dare le prime indicazioni, da leggere poi insieme a quei disegni dal contenuto inquietante: non fosse altro che per l’accostamento di uomini armati di mitra ai bambini nel parco giochi, come pure per i bus ai quali viene di consueto associata la presenza di un gruppo numeroso di persone.
Al vaglio degli inquirenti la possibilità di chiedere al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un provvedimento di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo in vista dello scadere dei termini di custodia cautelare dell’arresto per lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale (è difeso dagli avvocati Mirko De Luca e Serena Sequestro).
In questi giorni di particolare attenzione ai seppur minimi sospetti su possibili di attentati, da Roma stanno provvedendo ad allontanare i soggetti ritenuti più pericolosi. Le indagini della Digos dovranno, dunque chiarire, se anche Mohammed rientri in questo elenco.
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