Caretta caretta morte a San Cataldo: è allarme plastica nei mari

Una delle due caretta caretta trovate senza vita a San Cataldo
Una delle due caretta caretta trovate senza vita a San Cataldo
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Sabato 18 Gennaio 2020, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 20:03

Altri due esemplari di caretta caretta rivenuti senza vita  sulle spiagge di San Cataldo, marina di Lecce. Una davanti a Lido Azzurro, l'altra nei pressi del Lido Ponticello. Le cause del decesso potrebbero essere due: la plastica che una delle due aveva in bocca, e l'elica di una barca che, probabilmente, ha decapitato l'altro esemplare, di circa 50 centimetri di lunghezza. Non si placa dunque l'allarme che era stato lanciato circa 10 giorni fa dagli operatori del Cras di Calimera che avevano annunciato l'arrivo di mareggiate così forti da poter mettere in grossa difficoltà le testuggini. 

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«Sembra non finiscano mai le sventure per questi magnifici esemplari di Caretta caretta che frequentano il nostro mare. Ogni volta che ritroviamo un animale morto – afferma Enrico Danese, guardia zoofila del Nogra – è sempre un duro colpo per noi che ci battiamo per la loro tutela. La tartatuga di 80 centimetri era in riva e sembrava in difficoltà, per cui mi sono addentrato in acqua fino a trascinarla sulla battigia dove ho potuto appurare che era ormai deceduta. Il secondo esemplare invece era già sulla sabbia e, purtoppo, si è subito palesato lo scempio: la malcapitata era decapitata».

A lanciare l'allarme plastica e inquinamento nei nostri mari è Giovanni D'Agata dello Sportello dei Diritti. La tartaruga rinvenuta sul bagnasciuga del Lido Azzurro, un esemplare di 80 centimetri, «non era in stato di decomposizione, probabilmente morta da poco. La zona è un’area di pascolo spesso frequentata da queste tartarughe per alimentarsi - scrive D'Agata - . Non è chiaro al momento, quali siano le ragioni del decesso della tartaruga Caretta Caretta, probabilmente aveva della plastica in bocca. Tuttavia, a mettere a rischio la vita degli animali, oltre all’inquinamento, anche gli ami da pesca per i pesci spada». Lo stesso allarme era stato lanciato nelle scorse settimane anche dalla Capitaneria di Porto. 

D'Agata dunque esorta «tutti a non gettare rifiuti in mare o ad abbandonare materiali da pesca. Ma in Puglia  gli spiaggiamenti sono molto rari, le tartarughe marine  si spostano verso le coste del sud Italia o quelle del nord Africa, habitat  ideali per deporre le uova. Questa tartaruga è tra le più comuni del Mediterraneo eppure la sua specie è in pericolo.

Con l'occasione, lanciamo un appello a tutti ad usare la plastica usa e getta quando è veramente necessario e comunque di smaltirla correttamente. Lasciare la lattina al fianco del lettino con la cannuccia dentro provoca questo. Ogni nostra azione ha delle conseguenze».

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