Cantiere pagato due volte: il Comune fa causa per riavere i soldi

Palazzo Carafa
Palazzo Carafa
di Paola ANCORA
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 12:18
Un'impresa pagata due volte per lo stesso lavoro e il Comune costretto a fare causa per recuperare 130.410 euro di denaro pubblico pagato "erroneamente". Potrebbe sembrare il copione di una commedia all'italiana, ma non lo è. E' quanto realmente accaduto al Comune di Lecce, che pochi giorni fa, con un provvedimento della Giunta, ha dato mandato all'Avvocatura per fare causa alla Saracino Costruzioni srl e recuperare gli oltre 130mila euro pagati "erroneamente dall'Ufficio Patrimonio con fattura numero 16 del 28 giugno 2013".
 
I fatti. Nel 2012 è partito il progetto per la realizzazione di tre sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell'usura. Quell'anno fu stipulato un accordo fra l'ufficio del Commissario Straordinario di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket, l'associazione "Antiracket Salento" e le amministrazioni comunali di Lecce, Brindisi e Taranto.
A gennaio del 2013 i lavori per la realizzazione dello sportello leccese vengono aggiudicati alla Saracino Costruzioni per un importo di 115.872 euro, Iva esclusa. E si dava atto che le spese relative all'esecuzione dei lavori non sarebbero state prese dal bilancio comunale.
L'1 agosto del 2013, però, "il settore Patrimonio del Comune ha erroneamente pagato alla ditta la somma complessiva di 130.410 euro". Un anno più tardi, durante il quale nessuno sembra essersi accorto dell'errore, l'ufficio del Commissario straordinario di Governo per l'antiracket, "approvava il contratto stipulato fra Comune e Saracino Costruzioni per un importo pari a 141.364 euro (...) e provvedeva al pagamento in favore della Saracino Costruzioni di 141.364 euro".
Trascorre ancora un anno. Il 20 novembre del 2015 il settore Patrimonio del Comune, con nota scritta, prende atto dell'errore. Ancora qualche mese, e il 7 marzo 2016 l'Avvocatura comunale diffida la Saracino Costruzioni dal restituire all'ente "l'importo indebitamente trattenuto". Ma ad oggi l'impresa non ha ancora restituito alcunché e quindi Palazzo Carafa si è visto costretto a fare causa all'impresa. Chi risponderà dell'errore commesso?
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