Beni all’asta, una Lancia K a soli 100 euro:
polemiche e sospetti

Beni all’asta, una Lancia K a soli 100 euro: polemiche e sospetti
di Erasmo MARINAZZO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 11:39
Gli effetti collaterali e perversi dei processi durati ben oltre ogni ragionevole tempo. La berlina di uno degli imputati assolti per intervenuta prescrizione, e sequestrata insieme ad altri beni per complessivi 23 milioni di euro nell’operazione “Vortice” del 2003, è stata venduta nel corso del processo per creare il fondo cassa necessario all’amministratore giudiziario per pagare la custodia di quello e di altri mezzi.
Venduta nel 2008 ad un funzionario del Tribunale di Bari, quella Lancia K “3.0 I V6 24 V LS” immatricolata alla fine del 1996. Al prezzo di 100 euro. Quota attorno ai 9.000 euro, quella berlina che raccolse l’eredità della Thema, capace di raggiungere i 225 km/h grazie ad una potenza di 205 cavalli. Era la risposta italiana all’egemonia tedesca nel settore, la Lancia K. Ed il tentativo di mantenere la casa italiana su un mercato altamente competitivo.
Ed ora il proprietario ne chiede la restituzione o l’equivalente del valore del mezzo nelle condizioni in cui fu sequestrato a maggio del 2003 dai poliziotti dell’ufficio Misure di prevenzione personali e patrimoniali. Perché intanto, dopo 13 anni e mezzo di processo di primo grado, a gennaio dell’anno scorso fu assolto per intervenuta prescrizione: Daniele Saquella, 61 anni, di Squinzano, uno dei fratelli titolari della nota rivendita di pneumatici, ha presentato istanza al giudice per le indagini preliminari, Cinzia Vergine, con gli avvocati Paolo Spalluto e Lavinia Gala. Se ne discuterà per cercare una soluzione nel il rito chiamato incidente di esecuzione.
Sono gli strascichi di uno dei processi che non è stato definito in tempi ragionevoli. Uno dei pochi che ha visto la giustizia penale fare ben peggio dei note lungaggini della giustizia civile. Non sono state date risposte alle accuse che si sono portati addossi i 31 imputati assolti (quattro le condanne) e non è stato possibile chiarire se fosse vero o meno che il clan della Sacra corona unita guidata da Dario Toma prima del pentimento, avesse messo in piedi un giro vorticoso (da cui il nome dell’operazione) di prestiti con tassi usurari, grazie alla compiacenza di commercianti e bancari.
 
Tredici anni e mezzo è rimasto di conseguenza bloccato il patrimonio sequestrato e per il quale la Procura aveva chiesto un nuovo sequestro insieme alle richieste di condanna per 29 dei 35 imputati (180 gli anni di reclusione complessivamente invocati).
Il collegio della prima sezione penale aveva disposto invece la restituzione dei beni, nel dispositivo della sentenza. Tra questi non c’era la Lancia K 3.0 perché venduta alla fine del 2008. La vendita fu autorizzata dal presidente dell’allora collegio giudicante (collegio cambiato in questi anni), accogliendo l’istanza con cui l’amministratore giudiziario fece presente l’esigenza di dovere creare un fondo cassa per pagare la depositeria giudiziaria in cui erano custodite la Lancia K ed altri mezzi. Due furono rottamati perché troppo vecchi ormai. La Lancia K ed una moto furono rivenduti a 100 euro ciascuno.
Resta ora da stabilire se e chi dovrà risarcire l’imputato assolto. Ed in che termini.
Un caso analogo accadde alcuni anni fa, grazie a quella norma che consente l’alienazione di un bene sequestrato prima ancora che la sentenza divenga definitiva: ad un commerciante accusato di spaccio di droga fu sequestrata l’auto. Una Toyota Rav 4. Finì nel parco auto della Guardia di finanza. Prendendo il classico colore grigio, il grigio-finanza. Il lampeggiante, la sirena, i paraurti rinforzati e l’allestimento interno con l’autoradio di servizio. Successe che poi quell’uomo fu assolto ed il giudice ordinò la restituzione dell’auto. Nelle stesse condizioni in cui gli era stata sequestrata.
Nel caso del processo “Vortice”, invece, non si hanno notizie di quella Lancia K “3.0 I V6 24 V LS” venduta dieci anni fa. Potrebbe essere finita al macero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA