Zona rossa, possibile spostarsi solo fra piccoli paesi: nel Leccese ben 43 i Comuni sotto i 5mila abitanti. Così va a passeggio mezzo Salento

Zona rossa, possibile spostarsi solo fra piccoli paesi: nel Leccese ben 43 i Comuni sotto i 5mila abitanti. Così va a passeggio mezzo Salento
di Maurizio TARANTINO
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Domenica 20 Dicembre 2020, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 07:37

Gli ultimi privilegiati saranno i cittadini di Muro Leccese. A salvare le abitudini degli abitanti dei piccoli borghi, il nuovo Dpcm, in vigore durante le feste natalizie che permetterà ai residenti dei centri al di sotto dei 5mila abitanti, di spostarsi per un raggio di 30 chilometri, capoluogo escluso. Nel Salento sono 43 i Comuni al di sotto di quella taglia, quasi la metà del totale, per i quali, il via libera varrà quattro giorni, quelli in cui l'Italia passerà dalla zona rossa a quella arancione, cioè il 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021.


Una trovata che mette d'accordo, almeno in questo caso, un po' tutti, dagli esercenti ai consumatori, preoccupati di dover passare l'intero periodo natalizio senza poter frequentare i commercianti di fiducia. Il provvedimento nasce per garantire ai borghi con meno risorse e meno esercizi, di non essere svantaggiati rispetto ai centri più estesi, e allo stesso tempo garantire al commercio dei Comuni più nevralgici, di poter continuare a ricevere la clientela di sempre. Quindi il Salento, a macchia di leopardo, avrà garantita, in quei giorni, una circolazione autorizzata per riempire le dispense, o gli armadi, o comprare un ricambio, senza trasgredire lo spirito della legge che impone di evitare le uscite non indispensabili: da Giuggianello a San Pietro in Lama, da Santa Cesarea Terme a Salve, saranno in tanti i cittadini considerati in regola se trovati in auto sulle strade extracomunali, proprio perché provenienti da comunità minute.

A fare da spartiacque proprio gli abitanti di Muro, il più grande dei borghi al di sotto del limite previsto, con 4.800 abitanti circa: «Indubbiamente è un vantaggio - chiarisce il sindaco Antonio Lorenzo Donno - perché la nostra cittadina è inserita in un reticolo di relazioni ormai storico con le vicine realtà di Maglie, o Sanarica, Giuggianello, Poggiardo. Non ci vedo nulla di strano a poter raggiungere il calzolaio di fiducia, prestando attenzione a rispettare tutte le regole.

Anche se rimangono le perplessità sull'impianto complessivo del Dpcm: ho un figlio più grande di 14 anni, debbo lasciarlo solo a casa per andare a trovare i suoceri? E se da loro trovo altre persone? Posso fermarmi?».


Dall'altra parte della classifica invece c'è Palmariggi, penultimo Comune per numero di abitanti della Provincia con i suoi 1.400 residenti. Per il sindaco Franco Zezza, si rischiava di restare isolati per troppi giorni con una chiusura così rigida: «Abbiamo una storica carenza di attività commerciali. Ci manca l'abbigliamento, le calzature e non siamo gli unici in queste condizioni. Per questo abbiamo accolto con favore questa disposizione. Resta comunque un marasma interpretativo di fondo. Il nostro punto di riferimento è comunque Maglie, dove si svolge la maggior parte delle attività dei nostri residenti».


E proprio a Maglie, il primo cittadino Ernesto Toma ha già avviato una serie di consultazioni con le associazioni di categoria proprio per dare la massima accoglienza ai compratori abituali che arrivano da fuori paese: «Siamo in una posizione baricentrica nel Salento - spiega - in pratica, c'è proprio un'equidistanza di circa 30 chilometri da quasi tutti i Comuni salentini. Per questo nei giorni arancioni, faremo in modo di garantire l'orario continuato in modo da non creare affollamenti e permettere lo svolgimento della vendita in sicurezza. Poi ci saranno i parcheggi gratuiti. Insomma siamo pronti». Soddisfatto anche il sindaco Ettore Caroppo di Minervino (3.500 abitanti), delegato Anci nazionale: «Egoisticamente ritengo molto positivo il provvedimento, fermo restando che ritengo giusto prevedere dei controlli stringenti. Nei piccoli Comuni ci si conosce l'un l'altro: un conto è andare a fare la spesa al negoziante amico, un altro è darsi appuntamento in Piazza Sant'Oronzo per l'aperitivo. Ne possiamo fare a meno in questo momento».

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