Batosta sulle vacanze: costerà 500 euro in più

Ma il Salento si prepara al sold out

Batosta sulle vacanze: costerà 500 euro in più
di Maurizio TARANTINO
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Domenica 7 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 07:03

Vacanze carissime, una vera batosta, ma il Salento non accusa flessioni nell’appeal dei turisti. Rincari questa estate  del 40%, secondo le stime, che potrebbero tradursi in almeno 500 euro in più a famiglia a causa dell’inflazione e del costo delle materie prime. Secondo l’osservatorio Compass infatti se nel 2022 la spesa media era di poco meno di 1.500 euro, adesso si sfiorano i 2mila.

Rincari per alloggi, ombrelloni e trasporti

E il Salento non fa eccezione, con gli aumenti che riguardano tutto l’indotto che gira intorno al turismo. Si parte dal 30% per l’alloggio, +10% per i trasporti in aggiunta al +20% per il servizio spiaggia che comprende ombrelloni e lettini come confermato dagli operatori balneari salentini: numeri condivisi con le altre regioni, in particolare quelle più apprezzate e in voga. 
Eppure i turisti non rinunciano: la crisi non tocca il budget familiare programmato per il meritato relax estivo, magari cercando soluzioni per risparmiare qualcosa, prenotando anche tre mesi prima e facendo a meno di qualche confort.

Il Salento quindi come una terra promessa aspettata per un anno intero, ancor più bramata per l’estate dopo gli anni di pandemia.

Turisti sempre più stranieri e di fascia alta

«I rincari maggiori sono quelli dei trasporti - sottolinea Giancarlo De Venuto, presidente di AssHotel - e ovviamente il problema riguarda le fasce meno abbienti e le destinazioni extra lusso dove gli aumenti sono molto più alti, ma allo stesso tempo meno problematici per chi le frequenta. In Puglia è un fenomeno che non crea grandi ripercussioni perché da anni è in corso una forte internalizzazione del settore turismo, meno italiani e più stranieri che sono disposti a spendere in percentuale anche di più di quanto fatto finora. Il turista di fascia media sarà sempre meno protagonista e magari deciderà di scegliere un periodo fuori stagione. La pandemia ha avuto un fattore importante in questa trasformazione, perché l’impossibilità di potersi muovere ha agito potentemente sulla volontà delle persone di rinunciare alle vacanze. Gli imprenditori hanno dovuto fare i conti con una marginalità sempre più ridotta e questo è percepito dai clienti con personale che non si trova ormai da mesi».

Nel Salento comunque si preannuncia il sold out

Giovanni Serafino, presidente della sezione turismo di Confindustria non teme contraccolpi per il settore, pur considerando l’innalzamento dell’asticella della spesa. «I rincari ci sono anche se rispetto alle altre città d’arte sono non sono così esagerati - osserva -. Una situazione che influenza di certo le scelte di una famiglia monoreddito, ma non chi ha possibilità di esborsi più alti. Cambiano le situazioni. Si sta affermando il turismo di prossimità. Vado in viaggio più vicino, ma non ci rinuncio. Magari faccio qualche sacrificio sul vestiario o su una cena fuori, ma nulla di più. La riprova è che siamo già al sold out a maggio e l’estate si preannuncia molto promettente». 

Le agenzie: «La gente ha una voglia pazzesca di viaggiare. Non rinuncia»

Conferme arrivano anche dalle agenzie di viaggio, tra le prime ad aver accusato la crisi economica mondiale. «Dopo tre anni di sacrifici - rimarca Corrado Iurlano, titolare dell’agenzia omonima -, la gente ha una voglia pazzesca di viaggiare. Un fenomeno quasi europeo. Gli aumenti sono giustificati dai costi dei servizi, dell’energia e dell carburante. Basti pensare che Ryanair in certe tratte costa di più di Ita Airways. Però questo non scoraggia i viaggiatori».

Lecce sempre più attrattiva ma anche sempre più cara

Alessandro Presicce, referente di Adoc, associazione dei consumatori, considera fisiologico il fenomeno dei rincari. «Non si tratta di un caso sporadico, ma di un trend che risale almeno a un decennio addietro - spiega -. Una famiglia leccese non può andare a cena con la frequenza di un tempo, ci sono prezzi che superano anche Bari. Siamo passati ad essere di un posto dove godere di un prezzo economico, città storiche di mare, a una fase in cui questo è diventato estremamente antieconomico. È l’altra faccia della medaglia del successo, il turismo che è la principale fonte di introiti per il territorio è anche la causa del suo alto costo della vita. La grande bellezza di Lecce ripaga gli occhi dei turisti dei prezzi più alti come se vivesse in un posto da favola e questo condiziona però anche la vita dei residenti».

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