Apre Palazzo Luce: come dormire (e vivere) in una galleria d'arte

Apre Palazzo Luce: come dormire (e vivere) in una galleria d'arte
di Leda CESARI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Aprile 2023, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 21:49

A Lecce apre Palazzo Luce, un'altra struttura di lusso: come dormire (e vivere) in una galleria d'arte.
Là dove la modernità visionaria di Maria d'Enghien incontra il pragmatismo funzionale di Gio Ponti cominciano ad arrivare gli ospiti, già da qualche giorno. E sono nomi importanti (che possono consentirsi di ripagare tanta bellezza con mille euro a notte), tenuti però accuratamente coperti da Anna Maria Enselmi, padrona di casa con l'occhio fino per arte e design e radici apulo-lucane (ma nascita torinese): perché certi viaggiatori, si sa, non amano essere disturbati, pena la fine dell'incanto. Che è la parola giusta per definire lo spleen che li coglie quando il soggiorno leccese volge il disio e loro stanno per ripartire verso nuove latitudini: «Una città tenuta in maniera incredibile, bellissima, elegante, pulita: questo dicono di Lecce i nostri ospiti. Ieri un gruppo di indiani l'ha paragonata alla Svizzera. E questo è il leitmotiv, soprattutto se i viaggiatori hanno già visitato altre città del Sud». 

 

Gli ospiti in arrivo, d'altronde, se ne intendono decisamente, perché chi sceglie Palazzo Luce per il suo stay leccese cerca indubitabilmente il bello, oltre che - certamente - la vista senza tempo sul Teatro romano della struttura. Così non si sottrae alla sfida l'hotel, dimora antica del quattordicesimo secolo dove le esigenze più tecniche del soggiornare si sposano alla collezione d'arte con cui la padrona di casa ha voluto sottolineare la bellezza immortale del luogo, un tempo magione anche per la Contessa di Lecce: gli omaggi al padre della "Superleggera", la sedia progettata dal designer milanese nel 1955 per migliorare la sedia di Chiavari, per esempio, ma pure i pezzi unici di Ettore Sottsass, Antonio Marras, Marina Abramovich, Ugo Mulas, Thomas Ruff, Vanessa Beecroft, Ettore Spalletti: giusto per enumerarne qualcuno. Con gli interventi appositamente realizzati da David Tremlett, Giuliano Dal Molin, Marzia Migliora, Michele Guido; il tutto in dialogo virtuoso con gli interni rivisitati da Giuliano Dell'Uva/Giuliano Andrea Dell'Uva Architetti e da Storage Associati.
E adesso, dopo sette anni di rodaggio, il design di Palazzo Luce è diventato la cornice che accoglie flussi di viaggiatori con esigenze ben precise.

La padrona di casa


«Chi ci sceglie ama l'arte e viaggia per questo - evidenzia ancora Anna Maria Enselmi -. Non è un caso che i nostri ospiti siano soprattutto stranieri, con solo un dieci per cento di pubblico italiano». Le suite sono sei, più una riservata alla proprietà, e il trattamento ai clienti è estremamente personalizzato: si può infatti optare per colazioni e cene in terrazza, con massaie e chef selezionati a prendersi cura con discrezione delle esigenze eno-gustative degli ospiti, oppure decidere di pranzare in barca nelle acque del Salento, magari a bordo di un Aprea vintage in legno.
E poi le esperienze artistiche, naturalmente: la visita alle ceramiche Colì di Cutrofiano fa idealmente pendant per esempio con le suggestioni dei servizi Richard Ginori in dotazione alla struttura e il genio creativo in materia di Ponti, appunto.

E poi, ancora, le esperienze "mistiche": Lecce vista dall'alto grazie all'ascensore panoramico del campanile del Duomo, Santa Croce e i suoi Misteri notturni svelati grazie all'estro culturale di ArtWork.

Da aprile a ottobre


Le possibilità, insomma, sono pressoché infinite. E l'idea è quella di stare aperti - come luxury hotel - da aprile e ottobre, «e poi nel periodo natalizio». Lavorando con i singoli viaggiatori come pure con gli eventi: a breve un appuntamento importante per il lancio dei prodotti dell'azienda francese "Biologique Recherche", mentre è già storia la festa post sfilata di Dior voluta da Maria Grazia Chiuri a luglio 2020, con il palazzo ancora vuoto e allestito appunto dalla maison per l'occasione: «Il nostro primo vero evento».
Grande selezione anche per le "alleanze" internazionali da porre in essere: «Stiamo valutando le piattaforme in linea con la nostra filosofia - conclude la padrona di casa -. Due settimane fa abbiamo avuto qui in incognito due selezionatrici del circuito lusso "Mr & Mrs Smith", e sono rimaste assolutamente strabiliate non solo dai nostri servizi, ma anche dalla città, che secondo me non è ancora neppure al cento per cento delle sue potenzialità. E che è stata per loro una meravigliosa scoperta». Come per Anna Maria Enselmi, che in teoria vivrebbe a Milano ma ora, forte anche delle sue origini, fa più che altro la pendolare: «Lecce mi dà adesso una buona ragione per dividermi tra qui e là».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA