Autista picchiato da un passeggero, paura a bordo del bus

Autista picchiato da un passeggero, paura a bordo del bus
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Luglio 2021, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:39

Pomeriggio di follia a bordo della linea Salento in bus: alla fermata di Palmariggi, in provincia di Lecce, un autista in servizio è stato vittima di un'aggressione.

 

La dinamica 

A quanto pare uno dei passeggeri viaggiava senza biglietto e alla richiesta di scendere da parte del conducente avrebbe ingaggiato con lui una colluttazione, finita nella violenza. L'autista è stato raggiunto da diversi pugni al volto, per cui è stato necessario il ricovero in ospedale. L'aggressore ha anche danneggiato il mezzo delle Fse condotto dall'uomo, sfasciando il vetro della portiera. Sul posto, allertate dai presenti, tre pattuglie dei Carabinieri e un'ambulanza del 118. Per l'aggressore potrebbe ora scattare l'arresto.

Il fatto è successo intorno alle 13.30 a Palmariggi. Lavoratore preso a calci e pugni Autista aggredito: “Atto grave, lavoratori lasciati soli” L’aggressore ha anche distrutto i vetri delle porte e danneggiato la carrozzeria Cgil e Filt esprimono solidarietà. Appello al Prefetto per avere controlli alle fermate Guagnano (Filt Puglia): “Fse assuma verificatori e addetti all’esercizio sul territorio”

La solidarietà dei sindacati

Sconcerto e solidarietà, ma anche denuncia per l’assenza di controlli e per le condizioni di lavoro sempre più stressanti, hanno espresso Cgil Lecce, Filt (la categoria della Cgil che tutela i lavoratori dei trasporti) regionale e Filt provinciale. Il fatto

Pugni in faccia 

L’aggressione, come detto, è avvenuta a Palmariggi, durante la fermata del mezzo sulla tratta Maglie-Lecce. Una volta che l’autobus è giunto alla fermata, un uomo ha cercato di salire a bordo sprovvisto del biglietto. L’autista lo ha invitato ad attendere la corsa successiva (un quarto d’ora di attesa) per provvedere all’acquisto del titolo di viaggio. Di fronte a questo invito, per tutta risposta, sono arrivati spintoni, pugni in faccia, calci. Nella colluttazione che è seguita il dipendente di Fse è riuscito a far scendere l’aggressore, a barricarsi nel pullman ed a chiamare i soccorsi. Il “viaggiatore” è però tornato alla fermata dell’autobus armato di una mazza di ferro, che ha brandito all’indirizzo dell’autista a mo’ di minaccia e che poi ha utilizzato per distruggere i vetri delle porte (anteriori e posteriori) e danneggiare parte della carrozzeria. L’autista è stato poi condotto in ospedale dagli operatori del 118, giunti sul posto assieme ai carabinieri della stazione di Bagnolo del Salento.

Pontenziare i controlli a bordo


«Ancora una volta siamo costretti a commentare un’aggressione ai danni di un conducente di
un mezzo di trasporto pubblico», dicono la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina
Fragassi, e il segretario provinciale della Filt Cgil Lecce, Fabrizio Giordano. «Esprimiamo la
solidarietà di tutta la Cgil e della Filt al lavoratore ed alla sua famiglia»
Va oltre la solidarietà, che pure esprime, il segretario generale della Filt Puglia, Giuseppe
Guagnano: «Ci rivolgiamo all’azienda affinché potenzi i controlli a bordo ed alle fermate. Non è
possibile che gli autisti siano lasciati soli. Come agenti unici devono occuparsi, oltre che della
gestione del mezzo, anche della biglietteria e dei viaggiatori -  dice il sindacalista -. In questo
periodo di maggior flusso turistico servono maggiori controlli alle fermate. Per questo facciamo
appello al prefetto affinché intervenga».

Guagnano si rivolge anche all’azienda del Gruppo Fs: «In Fse mancano figure, previste dal contratto nazionale, che garantiscono controlli e gestione dell’utenza. Mi riferisco agli operatori qualificati della mobilità e agli addetti all’esercizio, che ormai si contano sulle dita di una mano. Questi ultimi, va detto, hanno un ruolo di
coordinamento degli operatori e funzioni di polizia amministrativa. Dal nostro punto di vista
non c’è altra strada: vanno fatte le assunzioni su figure così importanti, perché non è possibile
caricare di eccessive responsabilità gli autisti».