Criminalità, corruzione e strutture inadeguate: lo stato della Giustizia salentina

Criminalità, corruzione e strutture inadeguate: lo stato della Giustizia salentina
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Sabato 26 Gennaio 2019, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 20:59
In calo i reati di maggior allarme sociale, compresi gli omicidi. Mentre stazionario è il dato che riguarda le violazioni in materia di droga. In calo anche reati tributari, edilizi e ambientali. È quanto emerge dalla relazione annuale del presidente della Corte d’Appello di Lecce, Roberto Tanisi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Lecce. Nella relazione Tanisi ha parlato pure di sovraffollamento carcerario, immigrazione e reati comuni, e si è soffermato sull’edilizia giudiziaria e sulla dotazione organica di magistrati e amministrativi, non sempre adeguata. Tra i punti di rilievo sottolineati da Tanisi ci sono i processi definiti in primo grado per il favoreggiamento della immigrazione clandestina, commessi da scafisti «per lo più appartententi ai Paesi dell’Est Europa con piccole imbarcazioni a vela o a motore partite dalla costa turca e arrivate sulla costa salentina con non meno di 50-60 immigrati clandestini, stipati a bordo delle stesse con il rischio della loro incolumità personale». Riguardo ai reati contro la pubblica amministrazione, «merita di essere sottolineata - ha detto il presidente - quella che è ormai una tendenza nazionale, ossia la diffusività di fatti corruttivi di piccole dimensioni. Non si registrano più le maxi tangenti dell’era di tangentopoli, ma si registra un po’ ovunque una ramificazione di microcorruzione che investe praticamente ogni settore della pubblica amministrazione». È stato rilevato che risultano pendenti, in attesa di decisione, 13 istanze tendenti ad ottenere il risarcimento del danno subito a causa di detenzione inumana. Viene tra l’altro segnalata la sostanziale disapplicazione, da parte del Riesame, della misura che prevede gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, per via della verificata «indisponibilità degli stessi».
Il procuratore generale Antonio Maruccia ha toccato i temi dell'ediilizia giusiziaria, in particolare il progetto della Cittadella. Ha anche commentato con durezza i risultati dell'inchiesta sul sull'assegnazione di case popolari a Lecce in cambio di voti, che ha visto finire agli arresti ex assessori, funzionari del Comune e un ex consigliere comunale di opposizione. Infine lo stesso Maruccia ha parlato di «anticorpi che funzionano» in relazione all'inchiesta che ha portato all'arresto del pubblico ministero Emilio Arnesano.
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