Allargamento della Ztl: via al referendum. Gazebo in piazza

Uno dei varchi della città
Uno dei varchi della città
di Stefania DE CESARE
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Lunedì 11 Aprile 2016, 06:39 - Ultimo aggiornamento: 13:25
L’impresa non è facile: raccogliere in tre mesi ben 3mila firme di cittadini favorevoli alla chiusura h24 del centro storico alle automobili non autorizzate. Il comitato “Decidi Tu” prova a coinvolgere i cittadini e lo fa scendendo in piazza promovendo una raccolta firme necessaria a indire un referendum sull’estensione h24 della zona a traffico limitato, in parte già esistente nel centro storico di Lecce. «Vogliamo proporre un referendum propositivo per chiedere al Comune che venga estesa la Ztl in tutto il centro storico e a tutte le ore del giorno per favorire la mobilità alternativa – afferma Ernesto Mola del Forum “La salute in tutte le politiche” -. Il leccese non è stupido e si abitua facilmente ai cambiamenti così come succede in tutte le altre città. Per questo siamo convinti di riuscire a raccogliere le firme necessarie perché questo cambiamento può portare solo dei benefici e i cittadini ne sono consapevoli». 
Il quesito e la relazione illustrativa sono stati depositati in Comune lo scorso 7 aprile. Il comitato “Decidi Tu” vorrebbe abbinare il referendum per Lecce con quello istituzionale che dovrebbe tenersi il prossimo 22 ottobre.

«Raccogliere le firme in così poco tempo non sarà facile ma siamo fiduciosi e i risultati di questa prima giornata ci fanno ben sperare – aggiunge Mola -. Se dovesse realizzarsi l’ipotesi del referendum sulla Ztl, a quel punto, secondo l’articolo 18 dello statuto, servirà il voto del 50% più uno degli aventi diritto, un numero importante ma noi siamo ottimisti. L’umore dei cittadini è di condivisione e di partecipazione alla causa».
Il primo gazebo, organizzato ieri a pochi passi da piazza Sant’Oronzo, ha attirato l’attenzione di non poche persone. Nei prossimi mesi, il comitato “Decidi tu”, all’interno del quale confluiscono numerosi cittadini e associazioni del territorio, proseguirà con l’iniziativa organizzando altri punti di raccolta firme, sia in centro che in periferia. «È giusto coinvolgere la città considerando che il tema riguarda tutti i cittadini – aggiunge il capogruppo del Pd in consiglio comunale Paolo Foresio -. Siamo favorevoli all’ampliamento della Ztl a tutte le ore del giorno ma bisogna riorganizzare la vita della città, aumentando i servizi per i cittadini. Niente di nuovo considerando che in molte altre città funziona così. In questo modo, miglioriamo la vivibilità e la viabilità del centro e dell’intera città. Sono convinto che anche i commercianti possano trarne vantaggio, incrementando i loro profitti». Secondo gli organizzatori, non basta solo estendere l’area a traffico limitato ma è necessario anche un potenziamento del trasporto pubblico per collegare periferia e hinterland con il centro cittadino, un aumento delle piste ciclabili e un servizio navette a chiamata da e per i parcheggi di interscambio della città. Obiettivi che «possono essere realizzati anche domani – aggiunge Foresio -, non c’è bisogno di aspettare anni». «In una città come Lecce, estendere l’area a traffico limitato è assolutamente fattibile e non danneggia nessuno – sottolinea Paola Elia, vice presidente Fiab Lecce Cicloamici -. Tra l’altro, già nei giorni festivi e di sera si realizza questa ipotesi quindi perché non estenderla? Noi non vogliamo penalizzare nessuno, anzi crediamo che la chiusura alle automobili possa migliorare la vivibilità della vita cittadina a 360 gradi. A beneficiarne poi sarebbe anche il turismo e la destagionalizzazione. Avere un centro storico più accessibile al turista può aiutare la città a svilupparsi e a crescere: in questo modo Lecce può diventare una meta sempre più attrattiva». «Condividiamo e appoggiamo la proposta delle associazioni – aggiunge il consigliere democratico Antonio Rotundo -. Su questo tema, il Pd da tempo porta avanti la battaglia in consiglio comunale, trovando di fronte l’ostilità della maggioranza. A questo punto è giusto dare la parola ai cittadini e facciamo decidere a loro quello che il Palazzo non ha voluto decidere».
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