Adriana Poli Bortone, 80 anni e un compleanno speciale: «Ho fatto tutto con amore, per la città e per la mia famiglia»

Un compleanno importante per l'ex sindaco di Lecce e leader della destra che oggi festeggerà nella sua amata Grecia con i parenti più stretti: «Finalmente mi prendo un giorno di ferie»

Adriana Poli Bortone, l'intervista per un compleanno speciale: «Ho fatto tutto con amore, per la città e per la mia famiglia»
​Adriana Poli Bortone, l'intervista per un compleanno speciale: «Ho fatto tutto con amore, per la città e per la mia famiglia»
di Leda CESARI
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Venerdì 25 Agosto 2023, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 08:42

La classe è di quelle buone: 1943, e stiamo parlando di Al Bano, Mick Jagger, Gianni Rivera, Orietta Berti. Gente che insomma batte ancora le carte, in qualche modo, e che festeggia quest'anno l'ambito traguardo sia pure da altre dimensioni, come nel caso di Lucio Battisti e di Lucio Dalla. Ottant'anni: Adriana Poli Bortone li compie oggi, e per festeggiare l'approdo lusinghiero ha scelto la sua famiglia e poi Sivota, ameno villaggio di un migliaio di abitanti sulla costa nord-occidentale della Grecia - 20 minuti di macchina da Igoumenitsa - che si è a lungo spartito il suo cuore con Castro, complice una terrazza da cui la lady di ferro della politica salentina (e pugliese e italiana) ama ammirare il sole che si tuffa dietro le colline di Corfù: «Ma scrivi, per favore, che non è casa mia, è un posto che prendiamo in affitto da oltre vent'anni proprio per goderci un panorama magnifico e questo tramonto speciale».
I suoi primi ottanta... a quanto si augura di arrivare?
«Mah, per me ogni giorno è un dire grazie a nostro Signore e, quindi, quello che vorrà darmi sarà ben accetto. Però potrei aggiungere che ho una zia di 108 anni, ma in genere non lo dico perché la gente si spaventa. Anche perché a sentirla parlare è come se ne avesse 60 al massimo».
Che cosa ha fatto Adriana Poli Bortone nella sua vita per rendere questo pianeta un posto migliore?
«No, non ho la presunzione di pensare di aver fatto cose grandi. Ritengo di aver fatto delle piccole cose che interessavano a me, alla gente, ai miei concittadini. E quel poco che ho fatto l'ho fatto con disponibilità, amore e senza secondi fini».
Ottant'anni sono un'età in cui si comincia a guardare al futuro... il suo cosa contempla?
«Essere tranquilla sul fatto che la mia famiglia mi sopravvivrà in maniera serena. Auguro ai figli e ai miei nipoti grande tranquillità e quando me ne andrò sarò felice di sapere che fra loro c'è armonia. Questo mi basta».
La rivedremo presto in ruoli di politica attiva?
«Passiamo a un'altra domanda, la seconda».
Più le cose che avrebbe dovuto o che non avrebbe dovuto fare?
«Nella vita c'è sempre qualche traguardo mancato. Io per esempio avrei voluto laurearmi in Legge, e può darsi che ora decida di iscrivermi all'Università per questo».
A Lecce.
«Ovviamente».
E quello che non avrebbe dovuto mai fare?
«Uh, tante cose: in particolare, avrei dovuto essere più guardinga nei confronti di persone che non meritavano la mia fiducia».
Qual è stato, per ora, il giorno più bello della sua vita, e quale il peggiore?
«Il più bello quello in cui è nata la mia prima figlia, Annalisa; il più brutto quando è morto mio padre».
Per la società contemporanea la morte è un tabù. Per lei?
«Per me no, è un fatto naturale che deve succedere. Non mi sconvolge più di tanto».
il più tardi possibile, però.
«Certamente, sperando di continuare a vivere in buona salute e col cervello che funziona».
Per cosa vorrebbe essere ricordata, un giorno?
«Dalla mia famiglia per quello che ho fatto - scremando le cose fatte male - e dai miei concittadini per quello che ho fatto per la mia città».
È più soddisfatta di Adriana come donna, come madre o come politica?
«Mmmmh, ho insoddisfazioni sotto tutti gli aspetti. Quando si vogliono fare molte cose si ha la presunzione di affermare che si riesca a metterle bene insieme, poi dopo ti fai bene i conti e vedi cosa non torna».
Dio: è uomo o donna?
«Dio è tutti».
E che rapporto ha con lui/lei?
«Diciamo un rapporto diretto. Non frequento molto la chiesa perché non riesco, sono impegnata tutta la settimana, ma dico le mie preghiere la sera».
Ascoltate?
«Molte volte sì, soprattutto quando chiedo per gli altri».
Che nonna è?
«Abbastanza soddisfatta: mi sento molto vicina alle mie nipoti, e per loro faccio cose che non sono riuscita a fare per i miei figli».
Un classico. Ma se un giorno le offrissero la Presidenza della Repubblica, visto che il fatidico tetto di cristallo della Presidenza del Consiglio è già stato sfondato con Giorgia Meloni?
«Direi che finalmente avrebbero riconosciuto non a me, ma a una vecchia esponente del Movimento Sociale Italiano la possibilità di ricoprire la prima carica dello Stato».
C'è una donna che le ha insegnato tutto?
«No, direi di no».
E un uomo?
«Neanche. Sono stata sempre un po' presuntuosa, sotto questo aspetto: ho cercato di imparare personalmente. Ho sbagliato mille volte, ma ho tentato di imparare».
Quanto sono importanti le radici, non solo in politica?
«Sono un punto di riferimento fondamentale. Sempre, quando ho fatto politica, ho lavorato sul tema del recupero dell'identità della mia città e del popolo».
La sua città... cosa ha fatto per Lecce di cui va particolarmente fiera?
«Penso di poter dire di averla un po' cambiata... molti mi riconoscono di averla cambiata completamente, ma io preferisco limitarmi a un po'. E può darsi anche che io sia stata fortunata, quanto a periodo in cui sono stata sindaco o per i rapporti che avevo con i governi dell'epoca, ma di certo è stato anche merito del lavoro notevole che abbiamo fatto. Avevamo una visione della città, cosa che oggi manca completamente a quest'amministrazione, davvero un disastro».
Il complimento che le ha fatto più piacere.
«Quando qualcuno ha detto che ero abbastanza intelligente... Anzi, quella volta in cui mi mandarono in tivù per parlare di sanità - era il mio capogruppo alla Camera - e siccome non ero molto preparata, passai tutta la notte a studiare interi faldoni sull'argomento. Feci la mia buona figura, ma quando al ritorno chiesi: "Be', come è andata?", mi risposero: "La camicetta verde era stupenda". Grazie"».
Sessismo, portami via.
«Appunto».
Come sono le donne di oggi?
«Preparate e disinvolte».
Ma sempre in difficoltà quando si tratta di occupare posti di responsabilità.
«Perché si poi si fanno purtroppo scelte differenti, ma se si tratta di essere oggettivi ci sono ormai tante ragazze preparate, che parlano le lingue. E questo non solo in politica, ma in tutte le professioni in cui prima le donne erano assenti. Abbiamo fatto tante battaglie, in Parlamento, per la presenza femminile nelle forze dell'ordine e nell'esercito, perché anche questo è rispetto della persona. Che non è né uomo né donna».
E lei che persona è oggi, 25 agosto 2023?
«Sempre la stessa, sempre uguale. Con le prospettive, le visioni, le idee».
Programmi per i prossimi ottanta.
«Non ne faccio, anche perché a me le cose sono arrivate casualmente, in genere. E le ho accettate».
Un po' di sano fatalismo?
«Un po' sì».
Come festeggia oggi a Sivota questo splendido traguardo?
«In famiglia. Cercheremo un villaggetto di pescatori per mangiare il pesce».
Come, non cucina lei? Ha tradizione di ottima cuoca.
«No, oggi mi metto in ferie.

Ieri ho fatto gli spaghetti ai frutti di mare, ma oggi no: oggi riposo».

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