Roma, due misteriosi incendi dolosi in due pizzerie in pochi giorni. Indagini al quartiere Torraccia

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di Emilio Orlando
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:39
Giallo nel quartiere Torraccia al Tiburtino. Due incendi dolosi a distanza di pochi giorni dentro due pizzerie al taglio. In primo episodio è avvenuto in via Via Pier Silverio Leicht mentre l’ultimo in ordine di tempo in via Donato Menichella distante pochi metri dall’altra attività commerciale devastata dall’incendio. Una mano misteriosa ha appiccato le fiamme dopo aver scardinato le saracinesche e le porte d’ingresso ha cosparso i locali con un accelerante di combustione, forse utilizzando la “diavolina”. Nel cuore della notte i residenti, che abitano ai piani superiori dei palazzi, terrorizzati dal fuoco e dalla fitta coltre di fumo nero dall’odore acre hanno chiamato la polizia ed i vigli del fuoco. Due operazioni di spegnimento molto delicate che hanno scongiurato altri pericoli, come esplosioni di materiali infiammabili utilizzati per le friggitrici. 
Al vaglio degli detective del commissariato San Basilio diverse ipotesi investigative, tra cui anche quella del racket o del pizzo. 




«Questo incendio ci ha lasciati sgomenti e preoccupati. Non abbiamo mai ricevuto minacce e estorsioni da nessuno - raccontano alcuni dipendenti della pizzeria “Censoni” di via Menichella -. Nel quartiere siamo benvoluti da tutti ci conoscono da anni». 
Bocche tappate invece, tra il personale della rosticceria da “Mimmo” di via Leicht, divorata anche questa dalle fiamme. Il titolare dell’attività risulta essere uno straniero attualmente all’estero per motivi familiari. Nel mese di agosto, in via Muccia, nel quartiere di San Basilio distante un paio di chilometri da dove si sono verificati di due roghi è stato ridotto in fin di vita, durante una sparatoria, il titolare di un’altra pizzeria di Via Tino Buazzeli. Episodi non nuovi al Tiburtino, dove la procura ha già aperto un’indagine legata il racket delle pizzerie di cittadini nord africani e macedoni.
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