Uccide la moglie e si impicca: «Ha lasciato i soldi per il funerale». Tragedia nel messinese

Uccide la moglie e si impicca: «Ha lasciato i soldi per il funerale». Tragedia nel messinese
Uccide la moglie e si impicca: «Ha lasciato i soldi per il funerale». Tragedia nel messinese
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Venerdì 6 Luglio 2018, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 09:50

Dramma nel messinese, a Barcellona Pozzo di Gotto. Un pasticcere di 53 anni, Nicola Siracusa, ha ucciso oggi pomeriggio l'ex moglie Maria Carmela Isgrò, 48 anni, e poi si è tolto la vita impiccandosi. Secondo una prima ricostruzione (indaga la polizia) l'uomo al culmine di una lite avrebbe ucciso la ex moglie, impiegata del comune del Longano, probabilmente strangolandola: i due, separati legalmente e con una figlia, vivevano nello stesso stabile in piani diversi, in via Modica.

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Della coppia, che viveva in due appartamenti diversi in un edificio di via Modica, non si avevano notizie da mercoledì sera. Entrambi erano assenti dal lavoro da due giorni. Oggi pomeriggio la scoperta dei due corpi. L'uomo era stato rinviato a giudizio per maltrattamenti: era stata la donna a denunciarlo. Il processo davanti al tribunale di Barcellona era già stato fissato nel mese di settembre. 

Pare che Siracusa avesse programmato tutto nei minimi dettagli prima di uccidere la moglie e suicidarsi: nel suo appartamento i carabinieri hanno trovato 4mila euro in contanti e un biglietto, su cui aveva scritto che quella somma era destinata alle spese per i funerali. La tragedia è stata scoperta grazie a una segnalazione della sorella della vittima che non riusciva a rintracciare la donna e aveva notato la presenza della sua auto in garage. I carabinieri sono poi entrati in casa di Maria Carmela Isgrò con una copia delle chiavi affidata a un'amica.

«Era una persona amabile e apprezzata», ha commentato il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, ricordando Maria Carmela. «La conoscevo - dice - da tre anni. Lavorava al Ced del Comune. Era un'impiegata seria e responsabile. Sono sgomento, come tutta la città, per una tragedia che pone un tema sempre più frequente: quello della violenza familiare e nei rapporti interpersonali. E non sono parole rituali».

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