Enzo si laurea in Medicina a 73 anni, era fuori sede da quando ne aveva 23: «L'avevo promesso a papà prima che morisse»

Per il conseguimento, ha organizzato un viaggio in autobus per figli, nipotini e amici da Taranto a Napoli

Enzo si laurea in Medicina a 73 anni, era fuori sede da quando ne aveva 23: «L'avevo promesso a papà prima che morisse»
Enzo si laurea in Medicina a 73 anni, era fuori sede da quando ne aveva 23: «L'avevo promesso a papà prima che morisse»
di Serena De Santis
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Giovedì 28 Marzo 2024, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Prima la malattia dei genitori, poi le difficoltà economiche, la famiglia e il lavoro. Ma, dopo 54 anni di attesa e di ostacoli, è finalmente riuscito a incoronare (con delle foglie d'alloro) il suo sogno. Stiamo parlando di Enzo Fernando Buccoliero, un anziano di Sava (Taranto) di 73 anni, che nella giornata di martedì 26 marzo è riuscito a laurearsi in Medicina e Chirurgia all'Università Vanvitelli, in provincia di Caserta. Un conseguimento degno di nota, soprattutto per tutti i sacrifici che Enzo ha fatto per seguire il proprio sogno e la promessa che aveva fatto ai propri genitori. 

«Mio fratello si stava laureando in Lettere qui a Napoli. E mi ha spinto a iscrivermi a Medicina.

Poi sono accadute tante cose. La malattia di mia madre, che ho assistito per 18 anni, poi quella di mio padre, più breve ma altrettanto dolorosa e che esigeva cure. Le difficoltà economiche, il mio lavoro da agricoltore. La vita può deviare il tuo percorso, rallentarlo, ma questo non significa che non si può egualmente raggiungere la meta, i propri sogni. Anche a 73 anni, come è successo oggi a me», ha dichiarato il Dottore con la voce ancora rotta dall'emozione.

Iscritto all'Università per 54 anni

La morte dei genitori e il lavoro sono stati gli ostacoli principali che hanno "rallentato" l'anziano agricoltore a concludere gli studi. L'uomo, infatti, aveva iniziato la carriera universitaria nel 1970 e non ha mai rinunciato agli studi, preferendo rimanere iscritto al corso di Medicina per ben 54 anni, dividendosi tra i propri impegni e gli esami da dare. Alla fine è riuscito a portare a termine il suo obiettivo, presentandosi davanti alla commissione con una tesi in Malattie nervose e mentali dal titolo “Parkinson e parkinsonismi atipici (plus)”, assegnatagli dal suo relatore, Antonio Gallo, professore associato di Neurologia presso la I Clinica Neurologica dell’Ateneo Vanvitelli.

«Una storia esemplare di resilienza – ha commentato al termine della seduta di laurea il professor Gallo – Enzo Buccoliero è rimasto iscritto all’università per 54 anni perché, nonostante le tante avversità che la vita gli ha riservato, voleva portare a termine i suoi studi iniziati nel 1970. Nulla lo ha fatto desistere, nemmeno le sveglie alle 2 di notte per mettersi in autobus alle 5 del mattino, facendo 7 ore di viaggio e, spesso, restando sveglio anche la notte successiva aspettando in stazione il bus del ritorno. Questo per ogni esame, incontro con i docenti o per seguire i corsi».

Un impegno che non è stato portato avanti soltanto dalla promessa fatta ai suoi genitori, ma anche dal suo interesse per il bene delle persone. Enzo, in questi anni, infatti ha lavorato come impiegato comunale negli uffici dei Servizi Sociali, dopo una vita passata nei campi e poi negli uffici del Giudice di Pace sempre come impiegato. «I servizi sociali in qualche modo avevano a che fare con la cura delle persone, perché quello sempre era il mio desiderio. E poi lo avevo promesso a mio padre, che me lo chiese prima di morire. Mi disse: Enzo non mollare. E io l’ho fatto», ha concluso il 73enne.

Il viaggio in autobus insieme alla sua famiglia

Anche se martedì è stato un giorno importante, in realtà il viaggio di Enzo non è cambiato molto, visto che è salito nuovamente - ma per l'ultima volta - sullo stesso autobus che lo ha accompagnato all'università per tutti questi anni. Però non ha viaggiato da solo, perché con sé ha voluto la sua famiglia e i suoi amici, che lo hanno sempre sostenuto nei suoi studi. Così ha organizzato il viaggio che da Sava li ha portati in Campania. Dopo la discussione, infatti, Enzo è stato abbracciato dai suoi nipoti, figli del fratello maggiore, deceduto già da qualche anno, che lo aveva spinto a intraprendere il percorso per diventare medico.

Le parole del Rettore dell'Università Vanvitelli

Adesso Enzo non ha incoronato il suo sogno, ma è diventato un modello per tutti gli studenti dell'Ateneo. «Questa storia deve essere di esempio per tanti giovani studenti – ha commentato il Rettore Gianfranco Nicoletti – Le difficoltà negli studi, quelle della vita, sono inevitabili. Ma la tenacia e la perseveranza sono elementi necessari per raggiungere i propri obiettivi. Tutti hanno diritto agli studi e alla formazione, e l’Università oggi deve essere quanto mai inclusiva e, per quanto possibile, di sostegno ai giovani e al loro futuro».

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