Tre ventenni segregate e costrette a prostituirsi, arrestati i due aguzzini

Tre ventenni segregate e costrette a prostituirsi, arrestati i due aguzzini
Tre ventenni segregate e costrette a prostituirsi, arrestati i due aguzzini
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Giovedì 16 Settembre 2021, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Fine dell'incubo per tre ragazze di età compresa tra i 22 e i 23 anni, che erano state segregate in una casa dove erano costrette a prostituirsi. La vicenda è avvenuta a Terni e lo sfruttamento è finito con l'arresto dei loro aguzzini, da parte dei carabinieri.

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Le tre ragazze, originarie della Moldavia, erano arrivate in Italia con la speranza di trovare un lavoro e aiutare i figli piccoli lasciati in patria, ma poi sono finite nella trappola dello sfruttamento di due loro connazionali. Gli arrestati sono un 21enne, fermato in flagranza durante il blitz dei militari nell'appartamento di via Lungonera Savoia, ed un 31enne, rintracciato successivamente a Latina e bloccato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Terni Barbara Di Giovannantonio su richiesta del procuratore Alberto Liguori.

Gestione di una casa di prostituzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione le accuse rivolte in concorso ai due moldavi.

Le indagini dei carabinieri della Sezione operativa del Nor della compagnia di Terni - riferisce l'Arma - sono partite dopo che era stato accertato un frequente andirivieni di uomini dall'appartamento. Qui i militari, una volta entrati, hanno trovato le tre giovani che si prostituivano. Alla vista dei carabinieri le donne - sempre secondo quanto riferito - hanno detto di sentirsi «in salvo» ed hanno subito denunciato la loro condizione di sfruttamento e di segregazione. Insieme a loro nell'appartamento c'era il ventunenne, risultato incensurato.

Le donne hanno raccontato di essere arrivate in Italia, per la precisione a Latina, per cercare lavoro in modo da aiutare economicamente le loro famiglie d'origine, lasciando anche i loro figli molto piccoli in patria, e di essere state prelevate dai due connazionali con la promessa di trovare un lavoro. Le tre sono state però portate a Terni e letteralmente rinchiuse nell'appartamento, dove sono state costrette a prostituirsi e a dare tutto quanto guadagnavano ai loro sfruttatori, ricevendo solo una minima parte del denaro, sotto minaccia di morte e di gravi conseguenze per i loro familiari. Una volta liberate, sono state sistemate in una struttura protetta

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