Due uomini del Kirghizistan sono stati arrestati dalla Guardia di finanza con l'accusa di aver condotto l’imbarcazione a vela giunta a a Santa Maria di Leuca nella notte fra giovedì e venerdì con a bordo 103 migranti, fra i quali un uomo intanto deceduto ed una donna in precarie condizioni di salute. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due "scafisti" hanno governato la barca nella traversata dalle coste turche (Marmaris) a quelle italiane introducendo illecitamente nel territorio dello Stato i migranti di varia nazionalità.
Con l'intervento del pool anti-immigrazione interforze diretto dal Gico del Nucleo di polizia econopmico finanziaria della Guardia di finanza di Lecce, le indagini sono state condotte con l'ascolto, alla presenza dell'interprete, l’interprete di alcuni migranti, l'acquisizione e l'estrazione di foto e video da alcuni telefoni cellulari e l'esame della documentazione di bordo.
Ripresi al timone
In particolare, dal riscontro dei video registrati a bordo dell’imbarcazione, la Guardia di finanza ha ritenuto di avere acquisito elementi a carico dei due scafisti: sono stati ripresi mentre si trovavano al timone dell’imbarcazione o impegnati nella distribuzione dei posti ed alle altre attività di bordo, come confermato da quest’ultimi nelle dichiarazioni rese nel corso degli interrogatori.
I fatti
Giovedì il Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e la sezione operativa nNavale della Guardia di finanza di Gallipoli hanno individuato una imbarcazione a vela, diretta verso le coste salentine, con a bordo numerose persone.
L’imbarcazione è stata scortata nel porto di Leuca dove sono stati fatti sbarcare 103 migranti, 78 dei quali uomini, 25 donne, tra cui 28 minori, di varie nazionalità: iraniana, irachena, egiziana, afgana e del Kirghizistan. Tra di essi anche un uomo deceduto di nazionalità irakena ed una donna in precarie condizioni di salute al punto da necessitare il ricovero in ospedale. .