Christian Menin, chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone per la morte del bambino annegato in piscina il 9 agosto dello scorso anno, a San Pietro in Gu (Padova). Anche per i genitori di Christian, morto a neanche sette anni, è stato chiesto il processo.
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Il prossimo 16 maggio, davanti al gup Maria Luisa Materia, anche papà Emanuele, 31 anni, e mamma Lisa, 26, dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo.
Secondo l'accusa, i genitori sarebbero responsabili di una grave negligenza: pur sapendo che non sapeva nuotare, avrebbero lasciato il figlio da solo vicino alla piscina, profonda fino a 1,20 metri, senza assicurarsi che avesse ciambelle, braccioli, o altri strumenti di salvataggio. Diego Poletto non avrebbe predisposto un adeguato servizio di sorveglianza e non sarebbe intervenuto tempestivamente per salvare Christian. Accuse analoghe anche per la giovane bagnina, che non avrebbe sorvegliato con attenzione la vasca dove il bambino è annegato. L'amministratrice Michela Campana, invece, non avrebbe predisposto segnali di pericolo nel luogo della tragedia.
Il piccolo Christian Menin era annegato all'ora di pranzo del 9 agosto 2021. Ad accorgersi del corpicino che galleggiava, riverso a pancia in giù, era stata proprio la giovane assistente bagnina, che aveva tentato invano di rianimare il bambino. Inutile anche il massaggio cardiaco praticato dal personale sanitario arrivato da Cittadella.