Governo Letta: 21 ministri, 7 donne
Massimo Bray ministro della Cultura
«Sono troppo commosso»/gallery

Governo Letta: 21 ministri, 7 donne Massimo Bray ministro della Cultura «Sono troppo commosso»/gallery
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Sabato 27 Aprile 2013, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 17:47
ROMA - Il premier incaricato Enrico Letta ha comunicato ieri la lista dei ministri del nuovo governo. Tra questi, c' anche Massimo Bray, presidente della Fondazione della Notte della Taranta. Bray stato scelto per il ministero della Cultura.


Ecco il nuovo governo:



Enrico Letta-Presidente del Consiglio

Filippo Patroni Griffi-sottosegretario alla presidenza

Angelino Alfano-Interni e vicepresidente del Consiglio

Enzo Moavero-Affari europei

Graziano Delrio-Affari regionali

Carlo Trigilia-Coesione territoriale

Dario Franceschini-Rapporti con il Parlamento

Gaetano Quagliariello-Riforme istituzionali

Yosefa Idem-Sport

Cecile Kyenge-Integrazione

Giampiero D'Alia-Pubblica amministrazione



Emma Bonino-Esteri

Annamaria Cancellieri-Giustizia

Mario Mauro-Difesa

Fabrizio Saccomanni-Economia

Flavio Zanonato-Sviluppo economico

Maurizio Lupi-Trasporti

Nunzia De Girolamo-Agricoltura

Andrea Orlando-Ambiente

Enrico Giovannini-Lavoro

Maria Chiara Carrozza-Istruzione

Massimo Bray-Cultura

Beatrice Lorenzin-Salute



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Bray. «Sono troppo commosso per non rimandare a più tardi il mio ringraziamento per l'onore che ho ricevuto e per l'affetto che state mostrando». E' questo il commento pubblicato su Twitter da Massimo Bray, pochi minuti dopo la nomina alla guida del Ministero della Cultura.

Solo tre giorni fa scriveva: ''Non è vero che abbiamo una classe dirigente vecchia. @EnricoLetta è il più giovane premier d'Europa''. Sul profilo Twitter di Bray si legge: ''Credo che partire dalla Cultura sia il modo migliore per costruire un Paese in cui tutti si riconoscano''.



Nasce dunque il governo Letta. Con il segretario del Pdl Angelino Alfano vicepremier e ministro degli Interni, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni all'Economia e la leader radicale Emma Bonino agli Esteri. Un governo «politico», dice subito il presidente della Repubblica, con «record di presenza femminile». Tra di loro si segnala la presenza del primo ministro di colore della storia repubblicana: Cecile Kyenge, deputato del Partito democratico che approda al ministero senza portafoglio dell'Integrazione.



Filippo Patroni Griffi, già ministro del governo Monti, resterà al fianco di Letta nella veste di sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio. La presenza di Alfano come vicepremier e titolare del Viminale, suggella invece l'intesa di governo tra Pd e Pdl. Al ministero degli Esteri approda Bonino, trasloca invece dagli Interni alla Giustizia Anna Maria Cancellieri.



Nomi esterni alla politica sono quelli di Saccomanni all'Economia e del presidente dell'Istat Enrico Giovannini al Lavoro e alle Politiche sociali. Al dicastero della Difesa si insedierà Mario Mauro, capogruppo di Scelta civica al Senato. Il sindaco di Padova Flavio Zanonato (Pd) avrà la responsabilità dello Sviluppo economico. Alle Infrastrutture e Trasporti arriva Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera.



Alle Politiche agricole la deputata Pdl Nunzia De Girolamo, all'Ambiente il deputato Pd Andrea Orlando, all'Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, ex rettore dell'Istituto Sant'Anna di Pisa e

deputato Pd. Ai Beni e attività culturali e Turismo approda Massimo Bray, direttore editoriale Treccani e deputato Pd. La Salute va alla pidiellina Beatrice Lorenzin.



Quanto ai ministeri senza portafoglio, confermato agli Affari europei il ministro del governo Monti Enzo Moavero Milanesi. Agli Affari regionali e autonomie c'è Graziano Del Rio, presidente dell'Anci. Alla Coesione territoriale il sociologo Carlo Trigilia, ai Rapporti con il Parlamento il deputato Pd Dario FRanceschini, alle Riforme Costituzionali il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, all'Integrazione Cecile Kyenge, originaria del Congo, alle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili la campionessa olimpica e senatrice Pd, nata in Germania, Josefa Idem, alla Pubblica amministrazione e semplificazione Gianpiero D'Alia (Udc).



Napolitano: governo politico. «Non c'è bisogno di nessuna formula speciale» quello che nasce «è un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi» della democrazia parlamentare, ha detto il capo dello Stato.



«Il mio auspicio è che ci sia la massima coesione», ha detto ancora il presidente della Repubblica.



Il presidente incaricato «è stato l'artefice della nascita di questo governo, io ho assecondato» il suo sforzo, ha continuato il capo dello Stato.



«Voglio esprimere profonda gratitudine al Presidente Giorgio Napolitano», ha detto il premier. «Voglio esprimere due parole di soddisfazione, sobria soddisfazione, per la squadra di Governo», ha aggiunto Letta prima di leggere la lista dei ministri al Quirinale. «È un governo con una squadra coesa e determinata, fatto di molte competenze, molti giovani e una forte presenza femminile», ha aggiunto Letta.



«Nel necessario compromesso della squadra c'è freschezza e c'è solidità». Così Pier Luigi Bersani commenta il governo formato da Letta.



Franceschini.
«Se un amico, vero, chiede una mano in un'avventura così difficile, si risponde di sì. Anche caricandosi il lavoro più difficile e meno visibile». È il tweet di Dario Franceschini, pochi minuti dopo la lettura della lista dei ministri del nuovo governo Letta.
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