Padoan: bonus Irpef 80 euro e taglio cuneo fiscale saranno permanenti

Pier Carlo Padoan
Pier Carlo Padoan
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Giovedì 17 Luglio 2014, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 10:40
Per la crescita non esistono scorciatoie, l'Italia in Europa e il governo per il Paese indicano 3 pilastri: pi apertura di mercato, riforme strutturali, pi investimenti per la crescita. Lo ha detto in parlamento il ministro dell'Economia Piercarlo Padoan, nell'informativa sulla legge di Stabilità.



Crescita e disoccupazione La crescita resta debole e la disoccupazione elevata, ha proseguito, sottolineando che l'alto tasso di disoccupazione non è solo un problema italiano ma anche europeo. La lotta alla disoccupazione ha aggiunto deve essere quindi una priorità non solo del semestre italiano ma del prossimo ciclo parlamentare in Europa. La ripresa economica lenta che sta caratterizzando lo scenario europeo fa si che per il Governo i margini d'azione siano «più stretti», ma ciò non «indebolisce la prospettiva di medio termine indispensabile per il salto di qualità di cui il Paese ha bisogno attraverso una decisa azione di riforme». Il compito della politica economica è dare segnali giusti che possano influenzare positivamente le aspettative.



Taglio del cuneo e bonus Irpef permanenti Il taglio del cuneo fiscale e gli 80 euro in busta paga

arrivati con il dl Irpef saranno resi permanenti con la legge di stabilità, ha spiegato. Non solo: «Il rimborso dei debiti della P.A., attualmente in corso, verrà ulteriormente rafforzato». «I progressi saranno dettagliatamente indicati nel Def di settembre», ha aggiunto parlando degli esiti dell'Ecofin della settimana scorsa e del cronoprogramma comunicato alla Ue.



La Ue e il debito «Per quanto riguarda le valutazioni sull'aggiustamento fiscale non sufficiente a garantire il rispetto della regola del debito - ha anche sottolineato Padoan - va considerato che le stime della Commissione non tengono conto delle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio, e dei maggiori introiti come quelle attesi dalle privatizzazioni in via di programmazione».