Alitalia, Etihad pone le condizioni: tremila dipendenti rischiano il posto

Alitalia, Etihad pone le condizioni: tremila dipendenti rischiano il posto
di Rosario Dimito
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Sabato 12 Aprile 2014, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 21:06
Etihad incassa l’appoggio del governo ma dovr tribolare per ottenere quello di Alitalia. A questo proposito il consiglio di Cai, convocato per luned pomeriggio a Milano presso la sede di uno degli azionisti più importanti, è stato rinviato. La nuova data non sarebbe stata individuata, ma potrebbe tenersi qualche giorno dopo, forse mercoledì 16. Sul tavolo della convocazione lo stato di avanzamento delle trattative con il potenziale partner industriale. Trattative, finora condotte da Gabriele Del Torchio, Paolo Amato, gli advisor Citi affiancati dallo studio Bonelli Erede Pappalardo con il cfo arabo James Rigney e i consulenti di JpMorgan e Dla Piper.





Non sarebbero pochi gli aspetti da approfondire prima di mettere nero su bianco una proposta al cda. Per questo si è preferito prendere altro tempo. Eppure «il governo condivide il piano e aspetta la lettera di intenti», ha detto ieri il ministro Maurizio Lupi, dopo aver incontrato James Hogan che la sera prima aveva visto Matteo Renzi e Graziano Delrio a Palazzo Chigi. Ma se l’esecutivo ha assicurato l’appoggio diretto a risolvere le questioni di propria competenza oltre ad assicurare una moral suasion sui soci, la posizione di Cai sarebbe ancora molto cauta. Il presidente Roberto Colaninno torna dall’estero nelle prossime ore e avrebbe fatto sapere di voler essere coinvolto per tempo. Colaninno si sarebbe sentito con alcuni consiglieri concordando di rinviare il board che difficilmente comunque firmerà preaccordi, ma dovrebbe limitarsi a prendere atto della proposta.





SVALUTAZIONE DI AIRONE

Etihad ha suggerito un impairment test del bilancio 2013 la cui approvazione è stata rinviata a giugno per verificare l’adeguatezza delle poste consuntivate. Sembra scontato che, a seguito della due diligence conclusa, gli arabi vogliano svalutare l’avviamento delle attività AirOne e qualche altra voce. Ciò avrebbe un impatto sul valore di Cai comportando un’ulteriore diluizione dei soci, banche e Poste in testa. A valle delle rettifiche si ipotizza una ricapitalizzazione che il partner potenziale vorrebbe aprire anche ad alcuni degli attuali soci. Abu Dhabi potrebbe tirarsi dietro Atlantia - interessata alle sinergie fra Adr e l’aeroporto arabo - oltre a Poste e probabilmente anche il gruppo Percassi.





Uno degli elementi abbastanza fermi dell’offerta sarebbe l’ammontare dell’investimento: 560 milioni di dollari, pari a circa 428 milioni di euro. Circa 300 milioni verrebbero destinati al nuovo aumento di capitale, la parte restante si tradurrebbe in un finanziamento-soci per l’attività corrente e per acquisire una serie di slot, tra cui alcuni a Londra. In base alla valutazione di Cai conseguente al maquillage, la quota di Etihad dovrebbe attestarsi attorno a 40%: i numeri dipenderanno dall’entità della riduzione cui verrebbe sottoposto il patrimonio...