L'appello di Nicola Piovani: «Salviamo l'orchestra "Tito Schipa"»

L'appello di Nicola Piovani: «Salviamo l'orchestra "Tito Schipa"»
di Ilaria MARINACI
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Sabato 14 Giugno 2014, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 13:42
LECCE - «Nella cultura e nell'arte si investe. Se cominciamo a chiudere le orchestre, non andiamo a migliorare ma a peggiorare». Il premio Oscar Nicola Piovani ha lanciato a sorpresa un appello accorato e partecipe contro la chiusura della Ico Tito Schipa, alla fine del concerto inaugurale della stagione sinfonica estiva che ha diretto dal podio all'ex convento dei Teatini di Lecce, esaurito in ogni ordine di posti.

«È la terza volta che vengo qui a suonare con questa straordinaria orchestra ma, questa volta, neanche qui ho trovato buone notizie», esordisce così il musicista e compositore romano, che nel 1997 vinse l'Oscar per la migliore colonna sonora per il film capolavoro di Roberto Benigni “La vita è bella”, prendendo il microfono e rivolgendosi direttamente al pubblico prima del bis.



Sul futuro dell'orchestra, infatti, pende come una spada di Damocle da mesi la conseguenza della soppressione delle Province: proprio il governo di Palazzo dei Celestini è il socio di maggioranza e il principale finanziatore della Fondazione che la gestisce, mentre il Comune ha solo una piccolissima quota. Le competenze su questo tipo di fondazioni culturali ora dovrebbero passare in capo alla Regione Puglia, più volte, ad onor del vero, chiamata in causa a prendere una posizione sia dal presidente della Provincia Antonio Gabellone sia dalla sua vice con delega alla cultura, Simona Manca, che era in platea ieri sera. Ma da Bari nicchiano e, a pochi giorni dalla fine delle funzioni delle province, non si sa ancora cosa succederà. Da qui, probabilmente, nasce l'appello di Piovani che, negli ultimi giorni, ha lavorato a stretto contatto con i professori dell'orchestra, captandone le preoccupazioni.



«Io ho dato più volte a tutti gli esponenti delle istituzioni che ho incontrato – ha spiegato Piovani – un consiglio di tipo linguistico. Quando voi date dei fondi per manifestazioni di teatro, beninteso non ai grandi eventi, ma agli appuntamenti quotidiani che si svolgono su tutta la nostra penisola e che sono il sale della nostra civiltà per cortesia non le chiamate sovvenzioni, chiamateli investimenti. Nella cultura e nell'arte, infatti, si investe».

E su questo concetto il pubblico ha interrotto il maestro con un lungo applauso. «So che prima chi ci governava sosteneva, invece, che con l'arte e con la cultura non si mangia, ma abbiamo già risposto abbastanza a tutto questo. La mia speranza è che certi concetti appartengano ormai al passato, stiamo cambiando e la speranza è che si cambi e si vada a migliorare. Ma se cominciamo a chiudere le orchestre non andiamo a migliorare, andiamo a peggiorare».

Il problema del futuro dell'Orchestra e con essa della prosecuzione delle stagioni liriche e sinfoniche, che da anni fanno parte integrante dell'offerta culturale del Salento, è stato posto dalla vicepresidente Manca alla presentazione dell'ultima stagione lirica. «Questo potrebbe essere l'ultimo cartellone d'opera che presentiamo a Lecce – disse senza mezzi termini – se la Regione non ci fa sapere cosa vuole fare dell'orchestra e della nostra tradizione lirica».



La situazione della Ico di Lecce, infatti, è diversa da quella delle altre dodici Ico italiane che non stando risentendo della soppressione delle province perché, all'interno degli enti di gestione che ad esse sottendono, c'è nella maggior parte dei casi, oltre a comune e Provincia, anche la Regione. Quindi, il passaggio di competenze è solo formale e non cambia nulla a livello burocratico né ne mette a rischio l'attività.

L'appello di Piovani arriva, come detto, durante la serata inaugurale della stagione sinfonica estiva, perché, comunque, per tutto il 2014 l'attività dell'Orchestra è stata finanziata dalla Provincia. Una serata da tutto esaurito e pubblico delle grandi occasioni, durante la quale il musicista ha diretto i suoi più grandi successi, a cominciare da pezzi tratti da “Notte di san Lorenzo” e “Goodmorning Babilonia”, entrambi film dei Fratelli Taviani, per poi continuare con alcuni brani famosissimi dal capolavoro di Roberto Benigni, come “Buongiorno principessa”, “Foxtrot”, il valzer, la fuga e il carrarmato del finale. Infine, non poteva mancare un omaggio al genio di Federico Fellini, con una suite che metteva insieme le musiche de “L’intervista”, “La voce della Luna” e “Ginger e Fred”.